Il governo Meloni ancora contro la magistratura: non vuole che applichi le leggi ma che esegua i suoi ordini
Top

Il governo Meloni ancora contro la magistratura: non vuole che applichi le leggi ma che esegua i suoi ordini

Il sottosegretario Alfredo Mantovano ha criticato la magistratura riguardo alle recenti sentenze che si sono opposte al Protocollo Italia-Albania.

Il governo Meloni ancora contro la magistratura: non vuole che applichi le leggi ma che esegua i suoi ordini
Governo Meloni
Preroll

globalist Modifica articolo

7 Aprile 2025 - 15.36


ATF

Il sottosegretario Alfredo Mantovano ha criticato la magistratura riguardo alle recenti sentenze che si sono opposte al Protocollo Italia-Albania. Secondo Mantovano, il fenomeno della “giurisprudenza creativa” è diffuso in tutte le giurisdizioni e si fonda su un’interpretazione “estensiva” (per non dire arbitraria) delle norme costituzionali, spesso facendo riferimento a fonti internazionali ed europee. A suo parere, le corti tendono a negare al legislatore spazi di regolazione, erodendo così “gli spazi di diretta espressione della sovranità popolare”. Un esempio di leggi sistematicamente disapplicate è, per lui, la legislazione in materia di immigrazione. Mantovano sottolinea che l’intenzione del governo non è quella di delegittimare l’Unione Europea, ma di mantenere intatti i fondamenti della Repubblica Italiana.

Il sottosegretario evidenzia che, in Italia, esistono “tensioni crescenti tra i poteri dello Stato”. Nonostante l’equilibrio tra i vari poteri sia chiaro, oggi esso appare sempre più precario. Mantovano descrive queste tensioni come potenzialmente dannose per le fondamenta stesse degli Stati democratici di diritto, che si basano sulla sovranità popolare. A suo avviso, ci sarebbero tre modalità con cui la sovranità popolare viene aggirata tramite la giurisprudenza: la creazione di norme da parte dei giudici, la sostituzione delle decisioni del governo con quelle dei giudici, e la selezione, tramite sentenze, di chi debba governare.

In parallelo, Mantovano critica la tendenza delle corti a costruire discipline che il Parlamento non ha mai approvato, negando al legislatore il proprio ruolo regolativo. Questo processo di erosione della sovranità popolare si manifesta anche in ambito legislativo, con leggi disattese o ignorate, come quelle in materia di immigrazione, nonostante siano state annunciate pubblicamente come non applicabili.

In fondo, la critica della destra non è solo verso una magistratura che non applica le leggi, ma che interviene su temi che dovrebbero essere competenza del legislatore. Questo approccio rischia di minare i principi delle democrazie liberali, dove è fondamentale che le decisioni politiche siano prese dal governo eletto dal popolo e non da una magistratura che, attraverso interpretazioni espansive o creative, finisce per fare quello che il governo vuole. La destra, sotto sotto, sembra auspicare una magistratura che si allinei completamente alle scelte del governo, escludendo il controllo e l’autonomia che la giurisprudenza dovrebbe garantire all’interno di un sistema democratico.

Native

Articoli correlati