Una vassalla che ci gira intorno”Il ruolo dell’Italia deve essere quello di lavorare per rafforzare e difendere l’unità dell’Occidente, un bene molto prezioso”. Giorgia Meloni dal Congresso di Azione torna a parlare del suo rapporto con gli Stati Uniti e chiarisce la sua posizione dopo “qualche interpretazione della mia intervista al Ft”.
“Grazie a von der Leyen”
Nonostante cerchi di presentarsi come equilibrata, Meloni conferma la sua fedeltà agli Stati Uniti e, in particolare, a Donald Trump. La sua politica estera, pur mascherata da difesa dell’unità occidentale, si allinea sistematicamente alle posizioni dell’ex presidente americano. “Qualcuno ha detto ‘è scandaloso’, che voglio stare con Trump. Non so cosa abbiano letto ma io ho detto una cosa diversa, che sto sempre con l’Italia, che sta con l’Europa, e che il ruolo dell’Italia deve essere quello di lavorare per rafforzare e difendere l’unità dell’Occidente, un bene molto prezioso”, scandisce Meloni.
“Voglio ringraziare Ursula von der Leyen, che oggi in una intervista non fa che ribadire questa posizione” di “difendere l’unità dell’Occidente”.
Come rispondere ai dazi
La premier cerca di minimizzare le divergenze con Washington, rimanendo però sempre in una posizione subordinata rispetto alle decisioni americane. “Certo che ci sono divergenze, a partire dai dazi, ma non si deve agire per impulso, bisogna agire in modo ragionato cercando di raggiungere un punto di equilibrio”.
“Non voglio cambiare alleati”
Meloni ribadisce che il suo campo è quello della destra sovranista e che non ha intenzione di sostituire gli alleati, semmai di rafforzare il suo ruolo come punto di riferimento italiano per la visione trumpiana del mondo. Quanto alla sua presenza sul palco di Azione chiarisce: “Vengo qui non per dare segnali che sarei pronta a sostituire alleati, irreale. L’Italia è una nazione curiosa in cui si passa dal criticare gli avversari al farci un governo insieme. Non è mai stata la mia cifra”.
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