Qual è il livello internazionale dell’Italia nelle mani dei post-missini? Bassissimo: la Presidente del Consiglio italiana, Giorgia Meloni, ha espresso “preoccupazione” per l’escalation del conflitto a Gaza, senza però condannare esplicitamente i bombardamenti israeliani. Questa posizione contrasta con le dichiarazioni di diversi leader europei, che hanno adottato un tono più critico nei confronti delle operazioni militari israeliane.
L’UE: “Ciò che sta accadendo a Gaza è inaccettabile”
L’Alta Rappresentante dell’Unione Europea per gli Affari Esteri, Kaja Kallas, ha dichiarato senza mezzi termini che “ciò che sta accadendo a Gaza è inaccettabile”, riferendo di averlo comunicato direttamente al ministro israeliano Gideon Saar. Kallas ha inoltre annunciato che domenica si recherà in Egitto per incontrare il “quintetto arabo”, con l’obiettivo di discutere la situazione e fare pressioni affinché il valico di Rafah venga riaperto. “Il valico di Rafah, dove c’è la missione UE, è chiuso. Perché? Abbiamo davvero bisogno di fare pressioni”, ha affermato.
Inoltre, Kallas ha sottolineato l’impegno dell’Unione Europea nella ricerca di una soluzione diplomatica al conflitto. “Forse l’UE non si vede, ma siamo costantemente in contatto con le parti e siamo noi che stiamo tenendo viva la soluzione dei due Stati”, ha precisato l’Alto Rappresentante.
L’isolamento dell’Italia nella crisi
Mentre Francia, Spagna e Germania hanno assunto una posizione più netta, condannando gli attacchi e chiedendo il rispetto del diritto internazionale, la mancata condanna di Meloni rischia di isolarla nel contesto europeo. La Francia, attraverso il presidente Emmanuel Macron, ha dichiarato che “ciò che sta accadendo a Gaza è inaccettabile” e ha richiesto il cessate il fuoco immediato. Anche la Spagna, con il ministro degli Esteri José Manuel Albares, ha espresso “grave preoccupazione” per la situazione, parlando di violazioni del diritto internazionale e sollecitando una maggiore moderazione da parte di Israele.
L’atteggiamento del governo italiano potrebbe inoltre avere ripercussioni sulle relazioni con il mondo arabo e con le organizzazioni umanitarie, che chiedono una presa di posizione più chiara da parte della comunità internazionale. Con la crisi umanitaria a Gaza che si aggrava di ora in ora, il silenzio dell’Italia su una condanna esplicita appare sempre più evidente nel panorama diplomatico.
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