«Le vittorie alle elezioni regionali in Emilia-Romagna e in Umbria di due settimane fa, dopo il successo alle amministrative e il netto avanzamento alle europee del giugno scorso, ci consegnano un Partito Democratico più forte e competitivo rispetto alla dura sconfitta alle politiche del 2022. Non è stato un percorso nè semplice nè scontato. E non mancano neppure criticità e contraddizioni, lo premetto subito. In questo percorso ci sono state anche le sconfitte, dell’anno scorso e di quest’anno, in importanti regioni. Ma è un dato di fatto che su 7 regioni in cui si votava quest’anno, partivamo da 6 a 1 per la destra ed è finita 4 a 3. Così come lo è aver fatto cappotto in tutti e 6 i capoluoghi di regione chiamati al rinnovo (ne amministravamo solo 2 pochi mesi fa) e aver aumentato considerevolmente la scorsa primavera estate il numero delle città guidate dal Pd e dal centrosinistra»
. Lo ha detto il presidente del Pd, Stefano Bonaccini, all’evento del Pd e di Energia Popolare `Costruire l’alternativa´, in corso a Roma.
«E se oggi io e tanti altri colleghi straordinari, che interverranno stamattina o il nostro capo delegazione Nicola Zingaretti già intervenuto, sediamo nella prima delegazione per consistenza di S&D è perché il nostro partito, a differenza della gran parte degli altri della famiglia socialista, alle europee è andato avanti. E questo, come dirò, ci carica però di una responsabilità ancora più importante», ha aggiunto.