Siparietto tra Giuseppe Conte e Pierluigi Bersani a diMartedì su La7. Al centro del dibattito, la costruzione dell’alternativa di centrosinistra. A Conte, che chiede «agibilità politica» nel «campo progressista», risponde Bersani. «Ha ragione Conte – spiega l’esponente dem – quando dice attenzione che qui non ci sono cespugli e c’è pari dignità. Dopodiché invece io penso che bisogna mettere in sequenza delle proposte comuni e la gente deve capire su che carro le carichiamo».
«Il carro del Pd», scherza Conte. «Ma no, – controbatte Bersani – ma no. Io l’ho detto, ci vuole un gesto politico. Ci vuole che Verdi e Sinistra, 5 Stelle e Pd si alzino un mattino e dicano `noi abbiamo un patto politico per l’alternativa attorno a questi quattro valori, queste idee essenziali”. Noi sappiamo di non bastare, ci mettiamo in movimento nel Paese. se costruiamo un programma, in quel percorso arriviamo più larghi. Non dobbiamo andare a prendere sù, tanto per dirne una chiara, non Italia Viva”. «Ce l’hai sempre con Renzi», ironizza Conte. «Noi abbiamo bisogno di personalità, di forze che vengano riconosciute dal Paese come dei liberali seri», prosegue Bersani.
A Giovanni Floris che sottolinea come ci siano persone che votino Renzi, risponde Conte: «bisogna sempre considerare per i voti che arrivano quanti ne scappano e mi sembra che invece quelli che scappano in questo caso siano di in numero molto maggiore».
«Quando parlo di personalità – aggiunge Bersani – ho in mente che quando si è vinto noi avevamo in giro della gente tipo Andreatta o Ciampi o Padoa-Schioppa. E Renzi non corrisponde a questi identikit insomma, mi spiace. Quelli che ho citato non ci sono, però in giro c’è della gente, c’è ma sta facendo troppo il pesce in barile».
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