Magistratura: il testo integrale della mail smonta l'ennesimo sgangherato complottismo dell'estrema destra

Il pomeriggio del 19 ottobre alla mailing list dell'Anm dal sostituto procuratore della Cassazione Marco Patarnello aveva mandato una riflessione. Non dobbiamo fare opposizione politica

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21 Ottobre 2024 - 12.27


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La versione integrale della mail smonta l’ennesima campagna vittimistica degli eredi del fascismo e camerati vari. Perché nel ragionamento di Patarnello non c’era nulla di eversivo. Semmai è eversivo il tentativo di mettere la magistratura nelle mani del governo.

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«Indubbiamente l’attacco alla giurisdizione non è mai stato così forte, forse neppure ai tempi di Berlusconi. In ogni caso oggi è un attacco molto più pericoloso e insidioso per molte ragioni. Innanzitutto perché Meloni non ha inchieste giudiziarie a suo carico e quindi non si muove per interessi personali ma per visioni politiche e questo la rende molto più forte. E rende anche molto più pericolosa la sua azione, avendo come obiettivo la riscrittura dell’intera giurisdizione e non semplicemente un salvacondotto».

È questo il testo della mail indirizzata nel pomeriggio del 19 ottobre alla mailing list dell’Anm dal sostituto procuratore della Cassazione Marco Patarnello, uno stralcio della quale è stato rilanciato ieri dalla premier Giorgia Meloni via social. A renderlo noto integralmente è Magistratura democratica.

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«In secondo luogo perché la magistratura – proseguiva la mail di Patarnello – è molto più divisa e debole rispetto ad allora. E isolata nella società. A questo dobbiamo assolutamente porre rimedio. Possiamo e dobbiamo farlo. Quanto meno dobbiamo provarci. Sull’isolamento sociale non abbiamo il controllo ma sul tema della compattezza interna possiamo averlo. Non è accettabile chinare le spalle ora o che qualcuno si ritagli uno spazio politico ai danni dell’intera magistratura».

«In terzo luogo la compattezza e omogeneità di questa maggioranza è molto maggiore che nel passato- rilevava Patarnello poi – e la forza politica che può esprimere è enorme e può davvero mettere in discussione un assetto costituzionale ribaltando principi cardine che consideravamo intangibili. Come corollario di questa condizione politica, anche l’accesso ad un’informazione decente è ancora più difficile dell’era di Berlusconi. Quindi il pericolo per una magistratura ed una giurisdizione davvero indipendente è altissimo. Dobbiamo essere uniti e parlare con chiarezza».

«Non dobbiamo fare opposizione politica – concludeva Patarnello nella sua mail – ma dobbiamo difendere la giurisdizione e il diritto dei cittadini ad un giudice indipendente. Senza timidezze. Dobbiamo pretendere che il Csm apra un dibattito al proprio interno e deliberi una reazione chiara e netta. Che anche l’Anm mostri il proprio approccio unitario e fermo. Ieri ho sentito un buon Santalucia, pacato ma piuttosto chiaro. Vorrei che si sentisse chiaramente che rappresenta tutta la magistratura».

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