In questi giorni di rinnovato scontro all’interno del centrosinistra tra Dem e M5a c’è un clima di gelo.
Il clima si è fatto incandescente, prima con lo strappo sul voto del Consiglio di Amministrazione della Rai, poi con il braccio di ferro sul simbolo di Italia Viva alle elezioni regionali. A rendere ancora più tesi i rapporti tra il Partito Democratico e il Movimento 5 Stelle è stata la telefonata tra la segretaria del PD, Elly Schlein, e la premier Giorgia Meloni sul tema del Medio Oriente. Quella conversazione ha reso ancor più glaciali i rapporti tra i due partiti.
La tensione si riflette anche negli eventi pubblici. Domani, ad un’iniziativa organizzata dal comitato promotore del referendum contro l’autonomia, sarà presente Schlein, ma non Giuseppe Conte. Il presidente del M5S ha scelto di inviare la senatrice Alessandra Majorino a rappresentare il partito, mancando così un’altra occasione di confronto con la segretaria dem.
È solo l’ultimo di una serie di “incontri mancati”, dopo la mancata stretta di mano sulla scalinata della Corte di Cassazione, durante il deposito delle firme per la legge sulla cittadinanza, e l’assenza di contatti diretti durante la manifestazione a Piazza Navona contro il ddl sicurezza.
Proprio per superare queste divisioni, Andrea Orlando ha rilanciato l’idea di un tavolo di coalizione, proposta inizialmente da Riccardo Magi durante la festa nazionale di Alleanza Verdi e Sinistra. Tuttavia, la strada sembra in salita. Fonti di entrambi i partiti confermano che non ci sono stati contatti recenti tra Conte e Schlein.
Nel frattempo, Schlein ha sentito la premier Meloni per discutere della crisi in Medio Oriente, ribadendo l’importanza di un cessate il fuoco. Poco prima, la segretaria del Pd aveva convocato la segreteria nazionale del partito per esprimere la propria preoccupazione per gli sviluppi internazionali, chiedendo al governo e all’Unione Europea di fare il possibile per fermare l’escalation in corso.
