Il sindaco di Faenza annuncia a Mattarella la 'disobbedienza civile' per salvare la città dalla burocrazia

L'azione del commissario alla ricostruzione, il generalissimo Figliuolo, è troppo lenta e farraginosa. Dei ristori promessi alle famiglie e alle aziende colpite dalle precedenti alluvioni si sono viste solo le briciole

Il sindaco di Faenza annuncia a Mattarella la 'disobbedienza civile' per salvare la città dalla burocrazia
Il sindaco di Faenza MassimoIsola
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Claudio Visani Modifica articolo

24 Settembre 2024 - 19.18


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“Se le regole e le burocrazie sono inadeguate vanno forzate e cambiate. L’iter e le procedure amministrative messe finora in campo si sono dimostrate inadeguate e insufficienti. Per quanto ci riguarda, oggi finisce il tempo dei rimpalli di responsabilità: facciamo da soli. Realizzeremo i lavori di messa in sicurezza per prevenire quello che, realisticamente, potrebbe accadere di nuovo e metteremo a disposizione risorse economiche a fondo perduto per le famiglie alluvionate più volte”.

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Il sindaco di Faenza, Massimo Isola, getta il cuore oltre l’ostacolo. La sua città è quella maggiormente colpita dalle alluvioni che hanno devastato la Romagna. Negli ultimi sedici mesi è finita tre volte sott’acqua, con danni ingenti alle case, alle famiglie, alle imprese. Gli interventi previsti per difendersi dalle piene dei fiumi Lamone e Marzeno, che convergono alle porte della città, sono stati realizzati solo in parte con i primi fondi “di somma urgenza” della protezione civile. I piani strutturali per la messa in sicurezza del territorio sono ancora in attesa di approvazione e finanziamento.

L’azione del commissario alla ricostruzione, il generalissimo Figliuolo, è troppo lenta e farraginosa. Dei ristori promessi alle famiglie e alle aziende colpite dalle precedenti alluvioni si sono viste solo le briciole. E sulla tragedia pesa pure il sospetto, che per molti è certezza, della speculazione politica da parte del governo in vista delle imminenti elezioni regionali.

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Così Isola, a capo di una giunta di centrosinistra a campo largo, ha preso carta e penna e ha scritto al presidente Sergio Mattarella annunciando una serie di interventi della sua amministrazione che forzano le procedure e sfociano nella “disobbedienza istituzionale” ma vanno nella direzione di dare le risposte di sicurezza attese dai suoi concittadini.

In particolare, il sindaco annuncia che – anche senza piani approvati e finanziamenti stanziati – partiranno da subito, con risorse e anticipazioni del Comune, i lavori per la messa in sicurezza del fiume Marzeno. Inoltre verrà assicurato alle famiglie colpite almeno due volte dall’alluvione un contributo straordinario a fondo perduto di diecimila euro per aiutarle a rialzarsi. Iniziative coraggiose che espongono sindaco e amministrazione al rischio di azioni giudiziarie, provvedimenti sanzionatori della Corte dei Conti e ritorsioni politiche del governo. Un’azione volta però a prevenire con lavori urgenti il rischio che altre alluvioni possano sommergere la città. Il primo cittadino chiama in causa anche la multiutility Hera Spa, a cui chiede una “piena assunzione di responsabilità” e interventi straordinari alla rete fognaria per la messa in sicurezza idraulica della città.

“Abbiamo deciso di assumerci responsabilità in deroga rispetto alle attuali normative e alle competenze di altri enti – conclude Isola – allo stesso modo chiediamo a tutti lo stesso atteggiamento per superare ogni barriera politica e burocratica. Ci aspettiamo coesione negli intenti e velocità negli interventi. Noi andremo avanti comunque”.

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