Sangiuliano si difende in una lettera aperta: "Non ho alcuna responsabilità, questa vicenda ha turbato molte vite"
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Sangiuliano si difende in una lettera aperta: "Non ho alcuna responsabilità, questa vicenda ha turbato molte vite"

Sangiuliano a La Stampa: «Ritengo importante sottolineare che mai un euro del ministero, neanche per un caffè, è stato impiegato per viaggi e soggiorni della dottoressa Boccia».

Sangiuliano si difende in una lettera aperta: "Non ho alcuna responsabilità, questa vicenda ha turbato molte vite"
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3 Settembre 2024 - 08.46


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L’ennesimo Sangiuliano Gate si arricchisce di nuovi elementi. Il ministro della Cultura del governo Meloni ha risposto alle accuse dopo la presunta nomina a consulente di Maria Rosaria Boccia, che senza alcun titolo, avrebbe avuto accesso a documenti riservati.

«Ritengo importante sottolineare che mai un euro del ministero, neanche per un caffè, è stato impiegato per viaggi e soggiorni della dottoressa Boccia». È quanto afferma, tra l’altro, Gennaro Sangiuliano nella lettera del ministro della Cultura pubblicata da La Stampa.

«Non ho alcuna difficoltà a riferire lo svolgimento dei fatti, né tantomeno potrei avere qualche interesse a nasconderli. Non posso però esimermi dal rappresentarle con tutta franchezza il mio grande rammarico per una vicenda che, senza responsabilità alcuna, ha profondamente turbato la vita di tante persone, oltre che la mia». 

 «Rispetto a una innegabile tempesta mediatica che mi ha investito negli ultimi giorni, e all’interno della quale si fa fatica a distinguere autentiche fake news dai fatti reali che pure vanno ricondotti in una giusta dimensione – osserva allora il ministro della Cultura – ritengo opportuno fornire la mia versione soprattutto sugli elementi di rilevanza pubblica». 

Sangiuliano osserva allora che aveva «maturato l’intendimento di conferire alla dottoressa Boccia l’incarico, a titolo gratuito, di consigliere del ministro per i grandi eventi», avendo potuto «constatare le competenze professionali e organizzative della stessa anche attraverso la sua partecipazione a iniziative pubbliche a cui ho preso parte. Un incarico, lo ribadisco, sempre prospettato a titolo gratuito». 

«Dopo la prima fase istruttoria, accogliendo alcune perplessità del Gabinetto sulla possibilità, ancorché meramente potenziale di situazioni di conflitto di interesse, ho deciso di non dare corso alla nomina e l’ho comunicato formalmente», spiega il ministro che fa rilevare anche come «non è la prima volta che il ministero della Cultura, come altre istituzioni, non proceda a nomine che pur erano state istruite. È accaduto in questo caso come in altri e non sono in discussione i requisiti curriculari della dottoressa Boccia che – afferma -sussistevano e sussistono». 

«In questo tempo la dottoressa Boccia non ha mai preso parte a procedimenti amministrativi. Ritengo importante sottolineare che mai un euro del ministero, neanche per un caffè, è stato impiegato per viaggi e soggiorni della dottoressa Boccia». Quanto alla preparazione del G7 Cultura «trovo necessarie alcune puntualizzazioni», aggiunge il ministro della Cultura segnalando tra l’altro che la sua visita al Parco Archeologico di Pompei «non è stato un sopralluogo avente ad oggetto il G7» e che, sempre a proposito di Boccia, «in ogni caso le occasioni in cui è stata presente non avevano affatto carattere istituzionale e nemmeno in senso lato di istruttoria del G7». «Mai – chiarisce – si è discusso di questioni di sicurezza, che tra l’altro non attengono al ministero della Cultura, ma alle istituzioni preposte, Prefettura e Questura»

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