Toti si è dimesso da presidente della Liguria: elezioni entro tre mesi
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Toti si è dimesso da presidente della Liguria: elezioni entro tre mesi

Giovanni Toti si è dimesso da presidente di Regione Liguria. A consegnare la lettera di dimissioni irrevocabili all'ufficio protocollo dell'Ente è stato questa mattina alle 10.40 l'assessore Giacomo Raul Giampedrone

Toti si è dimesso da presidente della Liguria: elezioni entro tre mesi
Giovanni Toti
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26 Luglio 2024 - 11.28


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Giovanni Toti si è dimesso da presidente di Regione Liguria. A consegnare la lettera di dimissioni irrevocabili all’ufficio protocollo dell’Ente è stato questa mattina alle 10.40 l’assessore Giacomo Raul Giampedrone su delega dello stesso Toti.

Dimissioni irrevocabili´, scrive Giovanni Toti nella lettera, scritta a mano. `Inoltro questa mia alle autorita´ in indirizzo per tutte le competenze di legge relative alla gestione transitoria dell’ente e l’avvio delle procedure per l’indizione di nuove elezioni’, scrive. Toti, accusato di corruzione, è nella villa di Ameglia dal giorno del blitz della Guardia di Finanza, lo scorso 7 maggio.

Le dimissioni potrebbero agevolare la revoca degli arresti domiciliari in quanto verrebbe a mancare uno dei punti su cui si basano le misure cautelari, quello del ruolo amministrativo pubblico.

La giornata precedente

Ci siamo? Forse. L’agenda degli incontri politici per ora congelata, un consiglio regionale con tanta tensione e qualche crisi di nervi dove la parola `dimissioni´ viene alla fine sdoganata. Resta vuoto lo scranno del governatore Giovanni Toti mentre si discute l’assestamento di bilancio di previsione della Regione Liguria nel triennio 2024-2026. Ma oltre un pur importante documento economico-finanziario, è la questione Toti che entra in molti degli interventi in aula. Le dimissioni ma anche le future elezioni regionali

«Siamo ai titoli di coda e nessuno riesce ad ammettere che è finita. Non avete il coraggio politico di dirlo. Il destino di quello che accade in questa regione non si discute qua. Non c’è neanche la dignità politica di affrontare in aula la crisi della destra. È evidente che siete a fine corsa. Non dovete indignarvi, ma dovete prenderne atto – ha detto il capogruppo del Pd Luca Garibaldi – È una fine misera. Non sappiamo neanche se ci sarete nei prossimi giorni. Vi abbiamo chiesto di avere dignità e portare i cittadini al voto, ma volevate solo far durare una musica che però è finita e l’ultimo deve spegnere la luce».

«Se perdete stavolta, con tutto quello che avete fatto, farete ridere. Avete avuto tutti gli aiuti possibili. Riuscirete a far cadere questa amministrazione ma non cadrà qua dentro perché la compattezza della maggioranza ha tenuto – ha detto il consigliere di Forza Italia Vaccarezza -. Sui temi importanti non ci siamo mai divisi, nemmeno sulle scelte strategiche. Ed è giusto che un uomo come Giovanni Toti abbia il diritto di scegliere oggi per il suo bene e terrà conto di quello che accade in regione. La sua scelta sarà per il meglio, ma oggi deve anteporre il suo bene perché quello che gli accade è vergognoso».

Segnali nervosi di un futuro incombente, come quello che arriva dalla lista civica del presidente Toti che ha cambiato nome durante il Consiglio regionale passando da `Cambiamo con Toti presidente´ a `Lista Toti Liguria´. Sparisce la parola `presidente´ ma resta il gruppo più numeroso in consiglio. E ancora le voci del corridoio che azzardano date: lo farà domani o forse no, lo farà domenica, o forse no. Si dice che nel caso succedesse ci sarà qualcuno che spiegherà se prevale la legge costituzionale del 1999 che prevede `elezioni entro 90 giorni´ o legge nazionale del 2004 che prevede elezioni entro 60 giorni. Insomma, le dimissioni del governatore ai domiciliari dal 7 maggio non ci sono ancora ma sono un convitato di pietra che fa un sacco di rumore.

Intanto, a 500 metri dal palazzo del Consiglio regionale c’è la procura dove sfilano gli ultimi testimoni dell’inchiesta sulla corruzione che ha portato agli arresti domiciliari Toti, inchiesta che è ormai alle battute finali. Dovrebbe concludersi a breve l’analisi forense dei telefonini e dei dispositivi sequestrati quasi tre mesi fa poi la procura valuterà cosa fare per Toti, l’imprenditore Aldo Spinelli e l’ex presidente dell’Autorità portuale Paolo Emilio Signorini. Una scelta che non potrà arrivare prima di martedì visto che lunedì scadono i termini per il governatore per presentare un eventuale ricorso al Riesame per la seconda custodia cautelare. Un tempo che potrebbe non trascorrere senza colpi di scena, perché formalizzare le dimissioni consentirebbe a Giovanni Toti di chiedere subito la revoca degli arresti domiciliari. E se Toti venisse rimesso in libertà nei prossimi giorni potrebbe disinnescare una eventuale richiesta di giudizio immediato della Procura

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