Siamo di fronte alla solita doppiezza fascista. «Come giustamente dice la senatrice Segre, Fratelli d’Italia non ha mai rotto con la tradizione neofascista: quel che accade nelle sedi giovanili è la naturale conseguenza di quella scelta. D’altra parte, se hai un presidente del Senato che tiene i busti di Mussolini in casa e dice che le SS uccise in via Rasella erano una banda di musicanti; se hai il portavoce della Regione Lazio che si deve dimettere per i suoi post antisemiti; se quello del ministro Lollobrigida insulta gli ebrei, non puoi aspettarti nulla di diverso. Ancora una volta, in continuità con il passato. L’Msi ha sempre fatto così: derubricare a episodi isolati o goliardate per poi, nel momento in cui alcuni diventano indifendibili, scaricarli. I ragazzi di Gn nuotano in questo humus fatto di intrecci, di un rapporto sentimentale mai interrotto con la cultura neofascista. E anche quando i dirigenti di FdI giustamente ne condannano l’antisemitismo, ma glissano sull’esaltazione di Hitler e di Mussolini, sull’invocazione della ferocia contro l’avversario, non fanno altro che scaricare l’indifendibile mantenendo un rapporto con la propria cultura di origine basata su violenza e culto del capo».
Lo dice il deputato Pd ed ex ministro della Giustizia, Andrea Orlando, in una intervista a La Repubblica.