Che farà il Movimento 5 stelle? Fino a poche settimane fa il loro leader aveva un atteggiamento a tratti supponente e ipotizzava perfino si superare il Pd. I risultati delle europee hanno detto che sta oltre 14 punti sotto. E allora?
“Giuseppe Conte non si tocca, «la sua leadership non ha alternative”. Lo afferma sui quotidiani del gruppo Nem Stefano Patuanelli, capogruppo pentastellato al Senato, blindando così il capo politico. Parole che pesano perché l’ex ministro triestino interviene dopo due confronti seguiti al flop grillino alle europee: il 9,9%, vale a dire sette punti in meno del già deludente risultato 2019. Senatore, che clima c’era durante gli incontri?
«Non d’entusiasmo, ovvio. Ma il risultato – risponde – è indiscutibilmente negativo ed era necessario vederci per capirne le ragioni». Vi siete capiti? «Ci sono state varie considerazioni comuni. A partire dalla scarsa competitività delle liste in termini di consenso. Con le preferenze fatichiamo da sempre».
Starete con il Pd nel campo largo? «Il tema non è con chi stai, ma che cosa porti. Mi pare che in quel campo ci sia congruenza delle posizioni».
Conte si è detto disposto a farsi da parte. Avrebbe già dovuto farlo? «Assolutamente no. Il consenso che Conte ha nel Paese è molto più alto di quello del M5s. È un tema che ho messo sul tavolo della discussione nell’assemblea congiunta». Cos’è oggi per voi Beppe Grillo? «Il garante dei valori, dei principi e del funzionamento del movimento». Sta con Conte? «Non sono due persone facili. Si sono poco a poco capiti, le asperità iniziali – dice – sono superate».
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