Crosetto accusa Israele: "Semina odio che coinvolgerà i figli, doveva discernere tra popolo palestinese e Hamas"

Crosetto: “Ho l'impressione che Israele stia seminando un odio che coinvolgerà figli e nipoti. Hamas è un conto, il popolo palestinese è un altro".

Crosetto accusa Israele: "Semina odio che coinvolgerà i figli, doveva discernere tra popolo palestinese e Hamas"
Guido Crosetto
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27 Maggio 2024 - 10.41


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Guido Crosetto, ministro della Difesa del governo Meloni, intervistato da SkyTg24 ha parlato della delicata situazione sulla striscia di Gaza, accusando Israele. “Ho l’impressione che Israele stia seminando un odio che coinvolgerà figli e nipoti. Hamas è un conto, il popolo palestinese è un altro. Dovevano discernere tra le due cose e fare una scelta più coraggiosa dal punto di vista democratico”.

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“Siamo convinti che Israele dovesse risolvere il problema con Hamas, ma fin dal primo giorno abbiamo detto che questa cosa andava affrontata in modo diverso. Tutti gli Stati sono concordi che su Rafah Israele doveva fermarsi. Non siamo stati ascoltati e ora guardiamo con disperazione la situazione”.

Poi un pensiero sulla guerra in Ucraina. ”Se mai la Russia arrivasse a Kiev allora sì saremmo sull’orlo di una guerra mondiale, perché ci sono popoli europei che mai potrebbero accettare la Russia ai loro confini. C’è la necessità affrontare queste cose con razionalità, misurando le parole e cercando di avere sempre due-tre vie davanti”.

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“Succede che in certi momenti alcuni leader, soprattutto quando ci sono le elezioni, penso a Macron – Stoltenberg è fuori da questa cosa – parlano, parlano delle loro idee senza averle confrontate e alla fine si creano queste panne montate da cui è difficile uscire, che danno poca credibilità all’azione occidentale, perché noi dovremmo essere compatti”.  

“Io sono convinto che la scelta fatta di aiutare l’Ucraina a sopravvivere fosse l’unica possibile perché o difendo il mondo delle regole o apro la porta al mondo della forza, o difendo il mondo della pace o apro le porte al mondo della violenza. Questa è la scelta che abbiamo fatto”.

“Ma poi questo continuo ‘mandiamo i soldati, usiamo le armi contro la Russia’…noi abbiamo dato dei caveat chiari fin dall’inizio, ma li ha dati anche la Nato. Ed è il motivo per cui fin dall’inizio nessuno ha pensato mai di intervenire: era una guerra in cui aiutavamo un popolo a difendersi, in cui aiutavamo un popolo, se riusciva a respingere l’invasore dai territori che aveva conquistato, a ripristinare i confini che esistevano prima”.

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“Questo è l’obiettivo con cui ci siamo mossi in Ucraina, e vorrei che lo facessimo in modo compatto, contestualmente – lo dico anche questo dall’inizio – cercando di aprire un dialogo e chiedendo a Putin che almeno un giorno, un giorno, in questi più di due anni, la smetta di bombardare”. 

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