Michele Laforgia, candidato sindaco del M5s e altre forze di centrosinistra per la città di Bari, ha lanciato su Fb un chiaro segnale ai dirigenti nazionali dei partiti del cosiddetto campo largo: «Con tutto il dovuto rispetto per i partiti e i leader nazionali, per Bari si decide a Bari, non a Roma. Sabato sera le forze politiche, i movimenti e le associazioni che sostengono la mia candidatura – Convenzione per Bari 2024 e Movimento 5 Stelle – mi hanno incaricato di verificare le condizioni per la candidatura unitaria di Nicola Colaianni e attendiamo l’esito delle consultazioni di Vito Leccese e della direzione regionale del PD prevista per oggi pomeriggio».
«Pertanto non è previsto un incontro tra noi prima di domani, anche per un mio particolare impegno professionale domani mattina» (martedì 16 aprile c’è il processo a Luciano Canfora, querelato da Giorgia Meloni, in cui Laforgia è difensore dell’imputato).
«In ogni caso al termine delle riunioni e degli incontri con le forze politiche, la decisione sulle candidature non può che spettare ai candidati: per parte mia ho rimesso da tempo la candidatura a sindaco nelle mani di chi mi ha proposto e mi ha sostenuto fino a questo momento, ribadendo la volontà di cercare sino all’ultimo minuto utile una soluzione unitaria».
«Prendiamo atto, infine, che dopo mesi di travaglio la destra ha partorito la candidatura di un esponente della Lega, presentatosi senza dire una sola parola sull’Autonomia differenziata, sulla lotta alle povertà e sull’urbanistica. Auspicando, però, la chiusura del BiFest in favore di non meglio precisate kermesse di respiro nazionale e internazionale».
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