Francesco Boccia, capogruppo del Pd al Senato, ha annunciato battaglia sulla riforma dell’Autonomia differenziata voluta da Calderoli e dal governo Meloni.
«Il ddl Calderoli è un ritorno al passato: se la maggioranza non cambia idea torniamo ai tempi della propaganda leghista più becera. Mattarella dice che l’autonomia rafforza l’unità nazionale se attua il principio di sussidiarietà. Ma se si applica un solo comma del titolo V della Costituzione quel principio non si attua. E quello che si sta compiendo è uno scambio tra Lega e FDI che chiede in cambio la riforma del premierato».
«Uno scambio che verrà pagato dai cittadini italiani perché noi abbiamo sempre detto che la Costituzione va attuata tutta, in tutti i suoi articoli, dal 114 al 120 compreso: sussidiarietà, differenziazione, meccanismi di solidarietà sono presenti in tutti questi articoli, mentre il ddl Calderoli in realtà non garantisce la vera priorità, cioè la garanzia di diritti universali per tutti, come la Costituzione afferma».
«Per questo ci opponiamo in tutti i modi ad un provvedimento che non ha un centesimo per garantire quelle risorse necessarie a perequare le differenze territoriali che ci sono nel Paese, per questo volevamo tenere fuori da questa discussione traporto pubblico locale, sanità, scuola e assistenza, come avevamo fatto ai tempi del governo Conte II quando ci fu l’accordo in conferenza Stato-regioni, mentre ricordo che il presidente leghista della Lombardia, mai smentito, parla di regionalizzazione della scuola, dai programmi al personale.
«Per una autonomia seria serve stabilire i livelli essenziali delle prestazioni, e trovare risorse per finanziare l’universalità dei diritti in tutti i territori. Con il Barattelum di Calderoli ci saranno territori e cittadini di serie A e di serie B. E noi lotteremo contro questo disegno disposti ad arrivare fino al referendum».
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