Il segretario di +Europa Riccardo Magi, relatore di minoranza del decreto Migranti, intervenendo in aula a Montecitorio ha attaccato il governo Meloni per il testo scritto dalla maggioranza in tema migranti.
«Ancora una volta le Camere sono chiamate a convertire un decreto-legge in materia d’immigrazione. È il terzo decreto governativo d’urgenza su questo tema solo nel 2023. Il nuovo testo, denso di norme disumane e pertanto illegittime, sta a conferma che il core business del governo Meloni è l’esercizio di quella che Ilvo Diamanti ha chiamato, ormai molti anni fa, l’imprenditoria della paura».
«Con il nuovo decreto – ha sottolineato Magi – l’aggressione ai migranti in quanto persone raggiunge vette ideologiche prima non sperimentate: si attaccano non più solo i disperati che arrivano per terra e per mare da Paesi in guerra o in preda a paurose carenze idriche e agricole ma anche i migranti cosiddetti lungo-soggiornanti, cioè quelli che sono in Italia da più di 5 anni. Si tratta di modifiche del tutto strumentali, ispirate al mero disprezzo per le persone migranti, tese a far ritenere che sinora lo Stato fosse esposto a gravi pericoli dovuti alla presenza degli stranieri».
«Ma il livello di disprezzo per la persona umana in questo decreto legge – ha continuato Magi – raggiunge il suo acme nel comma 6-ter dell’art. 19-bis: i minori vengono concepiti come oggetti, da sottoporre a misurazione, eventualmente anche in via d’urgenza, informando il giudice per telefono che può rispondere anch’egli oralmente. A parte l’oscenità giuridica dell’evidente violazione dell’art. 2 della Costituzione, è chiaramente tradito il richiamo tanto insistito del presidente del Consiglio Meloni al cristianesimo. Di questo decreto legge non si può salvare nulla. Invito, pertanto – ha concluso il segretario di +Europa – l’Assemblea a non convertirlo in legge».
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