Italia Viva continua a dichiararsi disposta ad appoggiare il governo Meloni sulla riforma del cosiddetto premierato anche se l’attuale testo non convince i renziani. Enrico Borghi, senatore di Iv e capogruppo al Senato, ne ha parlato con Tpi.
“Siamo favorevoli al principio dell’elezione diretta del primo ministro, ma siamo preoccupati della soluzione pasticciata che è stata presentata. È un testo che, anche a giudicare dalle dichiarazioni di certi ministri, sembra costruito con l’intento di far tornare gli equilibri interni alla maggioranza”.
“La possibilità che, caduto il `primo´ premier, gliene possa succedere un `secondo´ nella stessa legislatura è chiaramente una concessione a Lega e Forza Italia, che hanno il timore di lasciare eccessivo potere in mano a Giorgia Meloni. Se il primo ministro eletto direttamente dal popolo viene sfiduciato dal Parlamento, devono decadere entrambi, perché la loro fonte di legittimazione è la stessa ed è contestuale: il voto popolare”.
“Così come è una concessione il fatto di non avere previsto la modifica del bicameralismo perfetto: a maggior ragione se andrà in porto l’Autonomia differenziata, servirà un luogo di governo legislativo delle funzioni affidate alle Regioni. Il nodo principale sta nell’equilibrio tra i poteri”.
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