La manifestazione dell’11 novembre ha mostrato come un’alternativa alla destra di governo esista e abbia voglia di riprendersi un posto nella politica italiana. Pd e M5s, i due maggiori partiti del campo del centrosinistra, sono tornati a parlarsi e a “promettersi” sostegno in vista delle prossime elezioni. Chiara Braga, capogruppo del Pd alla Camera, ha però messo in guardia sulle prossime mosse.
«Sarebbe incomprensibile e anche sciocco pensare di rubarsi qualche punto di consenso tra potenziali alleati. Io penso che la piazza sia stata una piazza sicuramente del popolo democratico, ma anche di tante e tanti che sentivano il bisogno e il desiderio di trovarsi insieme a condividere una richiesta forte di alternativa. E credo che tra di loro ci fosse anche un pezzo di società che nelle ultime tornate elettorali non è andata a votare e che chiede a noi di essere capaci di unirci attorno a un progetto e a una visione comune in grado di sconfiggere la destra. Quindi c’era anche un pezzo del popolo dell’astensione».
Con il M5s ci sono divergenze importanti. Difficile creare un’alternativa di governo? «Io credo che sia obbligatorio farlo. Peraltro in questi mesi le occasioni in cui abbiamo unito le forze in Parlamento su tante partite sono state infinitamente di più di quelle in cui ci siamo distinti. La segretaria ha detto che inizia una nuova fase e credo che questa fase chieda anche di far prevalere le ragioni dell’unità piuttosto che quelle del distinguo. Sicuramente noi lavoreremo per questo. E crediamo anche di aver ricevuto da quella piazza così appassionata una richiesta e una spinta che vanno proprio in questa direzione».
