Dall’accordo sui migranti raggiunto tra i 27 Paesi membri della Ue, tutti sembrano essere tornati con una vittoria in tasca. Sia Roma che Berlino esultano, il governo Meloni ha rivendicato la propria personale vittoria ma la realtà è un’altra. Ne ha parlato a Rainews Riccardo Magi, segretario di +Europa.
«Tutti dicono di aver vinto, ma la bozza di accordo europeo sui migranti non contiene alcun passo avanti: si rinuncia ai collocamenti obbligatori tranne quando si dichiara lo stato di crisi, ma l’ obbligo potrà essere aggirato dai Paesi Membri pagando».
«Per quanto riguarda l’Italia, ci sarà un periodo di tempo più lungo nel corso del quale gli altri Stati possono rimandare indietro le persone che hanno effettuato movimenti secondari, cioè che provengono dall’Italia come Paese di primo approdo ma che poi vengono respinte dal Paese in cui vorrebbero andare».
«Quindi ora avremo una possibilità maggiore, ma questo il governo non lo dice, di riprendere i richiedenti asilo di ritorno da altri Paesi. La sconfitta politica di tutti sta nel fatto che si è rinunciato alla modifica del regolamento di Dublino, che il Presidente Mattarella ha definito preistorico».
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