Ennesimo schiaffo al governo Meloni, questa volta dal Tar del Lazio che ha sospeso il decreto che equiparava i prodotti di Cbd a uso orale alle sostanze stupefacenti.
A darne notizia in una nota è l’Associazione ICI – Imprenditori Canapa Italia che lo scorso 3 ottobre, assistita dallo studio legale Prestige Legal & Advisory, ha depositato un ricorso al Tar in cui «è stata denunciata l’illegittimità «del decreto ministeriale che ha inserito i composti ad uso orale a base di Cbd nella tabella dei medicinali ”senza la previa adozione del parere del Consiglio superiore di Sanità, richiesto dalla vigente normativa”.
Il ricorso inoltre contesta, in via generale, «la decisione di ricondurre il cannabidiolo tra le sostanze stupefacenti o psicotrope; decisione – si spiega – che si pone in contrasto con la giurisprudenza comunitaria, che ha escluso che il Cbd possa costituire uno stupefacente ai sensi del diritto europeo e con le posizioni assunte dall’Organizzazione mondiale della Sanità».
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