Elena Bonetti, deputata ed ex ministra di Italia Viva, ha annunciato la sua decisione di lasciare il partito di Matteo Renzi. La Bonetti ha dichiarato che intende proseguire il suo percorso politico con Carlo Calenda, con il quale già lavorava alla federazione tra Italia Viva e Azione.
“Il cammino del Terzo polo si è interrotto, ma io voglio pensare al rilancio”, ha detto Bonetti in un’intervista al Corriere della Sera. “Non entro in Azione, ma in ticket con Carlo Calenda, con il quale già lavoravo alla federazione tra Italia Viva e Azione, collaboro per la nascita di un nuovo soggetto aggregativo più ampio”.
La decisione della Bonetti è un duro colpo per Italia Viva, che perde una delle sue figure più rappresentative, anche se Renzi ha fatto campagna acquisti da Calenda in precedenza.
La decisione della Bonetti è anche un segnale per l’inesistente Terzo polo, che cerca di rilanciarsi dopo la fine dell’alleanza tra Italia Viva e Azione. La Bonetti si unisce a Mara Carfagna, che ha lasciato Forza Italia prima delle politiche e dopo la caduta del governo Draghi.
“Con Elena Bonetti abbiamo sempre lavorato bene, nel governo Draghi prima e nella costruzione di un polo liberale, moderato e riformista poi”, ha dichiarato Mara Carfagna. “Abbiamo condiviso sfide importanti, altre ci aspettano. Sono felice di fare con lei un altro pezzo di cammino insieme”.
Il Terzo polo – Calenda continua a partere di fronte repubblicano – dovrà ora dimostrare di essere in grado di superare le divisioni interne e di costruire un progetto politico credibile e attrattivo per gli elettori. La decisione della Bonetti è un passo importante in questa direzione, ma molto lavoro resta ancora da fare.
Le prospettive del Terzo polo
La decisione della Bonetti è un segnale per il Terzo polo, che ottiene il sostegno di una figura politica di rilievo. Tuttavia, il progetto di un nuovo soggetto politico liberale, moderato e riformista dovrà affrontare ancora molte sfide. Soprattuto perché Renzi ha lanciato una sfida analoga sotto l’insegna del Centro. e in quell’area continueranno a pestarsi i piedi,
La prima sfida è quella di superare le divisioni interne. La storia di Italia Viva e Azione è costellata di tensioni e polemiche, e sarà difficile costruire un progetto condiviso.
La seconda sfida è quella di trovare un’identità e un messaggio politico chiaro. Il Terzo polo vuore distinguersi dai due poli tradizionali, centrodestra e centrosinistra, e offrire un’alternativa credibile agli elettori. La Bonetti ha parlato di un progetto liberale, moderato e riformista, ma sarà necessario definire meglio questi termini e spiegare come si traducono in politiche concrete. Tutti o tanti si dicono liberali, moderati e riformisti
La terza sfida è quella di costruire una base elettorale solida. Il Terzo polo ha raccolto un certo consenso nelle ultime elezioni, ma dovrà riuscire a consolidare la sua presenza tra gli elettori. Questo richiederà un lavoro di radicamento sul territorio e di comunicazione efficace.