Maurizio Landini, segretario generale della Cgil, come preannuncia da mesi è pronto a lanciare un autunno “caldo” contro il governo Meloni. «Come Cgil – racconta in un’intervista al Corriere della Sera – chiederemo ai lavoratori di votare sulle nostre proposte e di impegnarsi a sostenerle con la mobilitazione, fino allo sciopero generale, se necessario».
«Se le nostre proposte non verranno accolte nella legge di Bilancio, scenderemo di nuovo in piazza (oltre il 7 ottobre, ndr). E’ grave che il governo continui a non volersi confrontare seriamente col sindacato».
«Sta aumentando la sfiducia verso il governo, perché le condizioni di vita e di lavoro stanno peggiorando, a partire dai salari. Il governo anziché tassare le rendite e tutti gli extraprofitti, usa dipendenti e pensionati come bancomat. Infatti, vorrebbe tagliare l’indicizzazione delle pensioni». Alla manifestazione del 7 ottobre non partecipano né Cisl né Uil. Ma «con Cisl e Uil discuteremo insieme della manovra del governo», assicura Landini.
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