Le tensioni che in questi giorni hanno infiammato la Francia, si sono allargate anche a Belgio e Svizzera. Il timore è che quanto partito da Parigi possa diffondersi anche in altri Paesi. Antonio Tajani, ministro degli Esteri del governo Meloni, ne ha parlato a Rai 3.
Questa notte “la situazione” in Francia “è leggermente migliorata: abbiamo detto ai cittadini italiani di seguire le indicazioni delle forze dell’ordine e del ministero dell’Interno, di non avvicinarsi mai alle aree degli scontri perché non sappiamo cosa può accadere”.
“La stessa nonna del ragazzo ucciso ha lanciato un grande appello, si rendono conto che c’è strumentalizzazione”, ha aggiunto il ministro, precisando che occorre “impedire” che la protesta violenta “si allarghi a macchia d’olio in altre regioni della francofonia. Bisogna isolare i violenti”.
“L’Italia purtroppo è oggetto di flussi migratori continui perché c’è una situazione di difficoltà in Tunisia, perché ci sono una serie di concause che spingono centinaia di migliaia di persone ad andare verso l’Europa ma non vogliono venire in Italia che di fatto è un «Paese di transito».
Tra le «concause» Tajani ha citato «l’Afghanistan, la guerra civile in Siria, il terremoto, la situazione del Corno d’Africa, il terrorismo, in Nigeria Boko Haram, nell’Africa subsahariana, il cambiamento climatico che porta i deserti a mangiarsi l’agricoltura».
L’Italia è «un Paese di transito», ma «visto che siamo quelli che li accolgono per primi dobbiamo avere la solidarietà degli altri perché la questione migratoria non è una questione italiana o greca o maltese, che sono i tre Paesi più esposti», ma è una «questione europea».
«L’ha detto pure Papa Francesco quindi serve più solidarietà europea. E’ stato fatto qualche passo in avanti, per esempio sulla Tunisia c’è un accordo generale. Il governo italiano un risultato importante già l’ha ottenuto – ha detto ancora – adesso bisogna arrivare a conclusione convincendo gli altri Paesi a essere più solidali».
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