Maltempo, Salvini non rinuncia agli slogan: "Colpa di chi ha detto sempre No"

Maltempo, Salvini: "L'Italia paga decenni di troppi no che hanno bloccato il Paese a tutti i livelli. Pensiamo alla pulizia del letto dei fiumi o alle dighe come quella di Vetto a Reggio Emilia, attesa da anni".

Maltempo, Salvini non rinuncia agli slogan: "Colpa di chi ha detto sempre No"
Matteo Salvini
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18 Maggio 2023 - 10.12


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Gli slogan di Salvini non finiscono mai, neanche durante una tragedia immane come quella che si sta verificando in Emilia Romagna a causa del violento maltempo. In un’intervista a Qn, i leader leghista ha parlato di quello che sta accadendo sul territorio, non disdegnando il solito carico di propaganda e populismo.

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Oltre «a un costante monitoraggio di tutte le infrastrutture, possiamo contare sulla professionalità della Guardia Costiera, che ha subito schierato e messo a disposizione 5 battelli veloci, 25 militari della Direzione marittima di Ravenna, 2 elicotteri, 2 squadre di sub, l’aereo Atr42. Senza dimenticare che donne e uomini della Guardia Costiera hanno partecipato ai soccorsi e all’assistenza per i cittadini di Faenza».

A malincuore, «è stato giusto rinviare il Gp di Imola su cui il Mit aveva investito anche dei fondi. Ora è meglio concentrarsi per fronteggiare l’emergenza: ne ho parlato con gli organizzatori e con Stefano Bonaccini in totale sintonia. Contiamo venga recuperato, magari nel 2026».

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Rispetto alla questione del dissesto idrogeologico nel Paese «ci sono due temi: da una parte la crisi idrica, dall’altra il rischio idrogeologico. Sull’emergenza idrica, serve intervenire per costruire, riparare e migliorare tutte le strutture che devono contenere e governare l’acqua. Anche per riutilizzarla in industria o agricoltura. Abbiamo messo sul tavolo più di 100 milioni, che sono solo una prima tranche urgente, di cui 13,1 per l’Emilia-Romagna per interventi non rinviabili sul Canale Emiliano Romagnolo».

L’Italia, per Salvini, paga «decenni di troppi no che hanno bloccato il Paese a tutti i livelli. Pensiamo alla pulizia del letto dei fiumi o alle dighe come quella di Vetto a Reggio Emilia, attesa da anni, e su cui serve l’ultimo parere della Corte dei conti per assegnare i fondi per la progettazione: 3,2 milioni».

Il Mit ha già messo in campo un piano di manutenzione straordinaria dei fiumi e degli argini e delle altre opere idrauliche a rischio, si auspica che «arrivino altri fondi grazie ad altri ministeri interessati. A questo aggiungiamo eventuali risorse europee. Servono investimenti di almeno un miliardo l’anno per i prossimi anni solo per la crisi idrica, così da mettere in sicurezza il Paese e fronteggiare i periodi con poche precipitazioni. L’Italia è fragile e a rischio – conclude Salvini – il lavoro da fare è tanto». 

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