Un post sul blog di Beppe Grillo, firmato da Marco Bella e Torquato Cardilli, parla del rapporto di dipendenza energetica dell’Europa e dell’Italia nei confronti della Russia di Vladimir Putin. Una dipendenza che, secondo il post, sarà tutt’altro che facile da spezzare.
«La Russia non solo è il primo esportatore mondiale di gas, il secondo di petrolio e il terzo di carbone. Pochi sono consapevoli che ha anche una posizione di assoluta preminenza (che non è nemmeno stata oggetto di sanzioni) anche nel settore dell’industria nucleare. Si tratta di un ruolo di rilievo che crea dipendenza ed è particolarmente pericoloso proprio perché non percepito».
«La Russia, tramite la società Rosatom (completamente statale e controllata dal Cremlino) e la sua sussidiaria TVEL domina il mercato del combustibile nucleare: controlla il 38% dei processi di conversione e ben il 46% di quelli di arricchimento nel mondo. I suoi principali concorrenti, cioè Stati Uniti, Francia, Cina, Giappone e Corea gestiscono tutti insieme solo un altro 40%. Questa è una preminenza paragonabile sul mercato a quella che l’OPEC ha sul petrolio» prosegue il post, che si concentra sulla dipendenza turca e francese dalla Russia.
Nel blog di Grillo si afferma che «il ritorno del nucleare in Italia, propagandato anche con argomentazioni antiscientifiche su tempistiche irrealizzabili nel nostro Paese, sarebbe di fatto impossibile per una questione di tempi realistici necessari, costi e a causa del macigno del referendum. Non vorremmo cadere dalla padella nella brace legandoci in modo irreversibile ad altre dipendenze. Dopo esserci già cascati con il gas russo, replicare ascoltando le sirene del nucleare del Cremlino sarebbe davvero una pessima idea».
«La strada per affrancarci da una dipendenza estera, che sia di idrocarburi o di combustibile nucleare, è quella del ricorso massiccio a risorse gratuite, pulite e perenni regalateci dalla natura, ad esempio con un piano strategico per installare più fotovoltaico possibile su tutti i tetti degli edifici pubblici (scuole, università, ospedali, ministeri, caserme, uffici pubblici locali) e continuando sullo sfruttamento di idroelettrico eolico e biomasse». Per il post «le dipendenze (energetiche, tecnologiche, da sostanze stupefacenti o affettive) sono un male per i singoli individui e per le nazioni. Stiamone alla larga».
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