Schlein-Bonaccini, dialogo per una segreteria larga: o unità o Meloni e La Russa a vita
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Schlein-Bonaccini, dialogo per una segreteria larga: o unità o Meloni e La Russa a vita

Una cena di autofinanziamento a Modena: sarà questa l'occasione in cui torneranno a vedersi Elly Schlein e Stefano Bonaccini, dopo il braccio di ferro sui capigruppo.

Schlein-Bonaccini, dialogo per una segreteria larga: o unità o Meloni e La Russa a vita
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31 Marzo 2023 - 19.27


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Al Pd serve l’unità: quello che sta facendo la destra post-fascista al governo, tra assalti ai diritti, revisionismo storico, favori agli evasori, codice degli appalti a rischio legalità e sistema sanitario nazionale lasciato alle spalle dovrebbero bastare per mettere da parte personalismi e lavorare uniti.

Una cena di autofinanziamento a Modena: sarà questa l’occasione in cui torneranno a vedersi Elly Schlein e Stefano Bonaccini, dopo il braccio di ferro sui capigruppo. La segretaria del Pd è attesa alla doppia prova della definizione della squadra dell’esecutivo dem e a quella delle alleanze. La prima è più immediata, questione di ore, giorni al massimo. Se ne dovrebbe avere l’ufficialità fra lunedì e martedì. 

Per la seconda c’è ancora tempo, visto che la prima vera prova sarà quella delle europee, fra un anno, quando si voterà con un sistema proporzionale funzionale a misurare le forze in campo e poi, in base ai risultati, si capirà quale sarà il `centro di gravita´ permanente dell’opposizione’. 

L’appuntamento fra segretaria e presidente dem è per domani alle 19, presso la Polisportiva san Faustino, via Wiligelmo 72 a Modena. Schlein e Bonaccini interverranno dal palco per poi partecipare alla cena di autofinanziamento. Quella a cui sta lavorando la leader dem potrebbe essere una segreteria molto larga, viene riferito da fonti parlamentari Pd, composta da una ventina di persone. Nonostante questo, il puzzle dell’esecutivo dem risulta essere tutt’altro che semplice da assembleare, anche per la necessità di equilibrare il peso delle varie anime del Pd, minoranza compresa. Rimane, infatti, l’ingresso dell’area Bonaccini il nodo da sciogliere. 

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E, in particolare, quale minoranza: quella dei neoulivisti che non hanno partecipato all’ultima riunione con il governatore, aprendo di fatto la strada al voto per acclamazione sui capigruppo? O anche quella più «critica»?. Dall’area che si organizza attorno al presidente dell’Emilia-Romagna emerge scetticismo sulla possibilità di chiudere un accordo sulla segreteria prima dell’inizio della prossima settimana. 

Probabile, è il ragionamento, che l’incontro di domani possa servire, se non a entrare nel dettaglio delle deleghe, almeno a definire un modus operandi. Un modo per saggiare il terreno comune, insomma. 

Per quello che riguarda i nomi in campo, le uniche certezze riguardano gli esponenti vicini a Schlein. Balla la delega all’organizzazione per la quale si faceva il nome di Marco Sarracino, deputato e già a capo dell’organizzazione della ex mozione Schlein. La delega potrebbe andare al’uomo-macchina di Schlein, Giovanni Gaspare Righi. Una sorta di Mr. Wolf di Schlein, quello a cui la segretaria si rivolge per sciogliere matasse di tipo logistico ed organizzativo.

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 In quota Articolo Uno potrebbe entrare in segreteria Cecilia Guerra, per la quale sarebbe pronta la delega del lavoro. Stefania Bonaldi, altra fedelissima di Schlein, non sembra invece destinata ad andare agli Enti Locali, ma per lei un posto in segreteria dovrebbe comunque essere sicuro. In bilico invece Michela Di Biase, deputata di Areadem che potrebbe dover sacrificare il suo posto in segreteria per l’elezione di Chiara Braga, altra esponente dell’area di Franceschini, a capo del gruppo alla Camera. 

Salgono le quotazioni di due `esterne´ dem come Rossella Muroni e Marta Bonafoni. Due nomi che, stando a quanto viene riferito, stanno creando una certa agitazione nel partito romano. 

Muroni, infatti, ha espresso posizioni contrarie al termovalorizzatore, opera alla quale sta lavorando Roberto Gualtieri nella sua veste di commissario straordinario per la gestione dei rifiuti. Bonafoni, dal canto suo, è stata capogruppo in Consiglio regionale del Lazio per la lista Zingaretti, ed è l’unica eletta della lista che ha sostenuto Alessio D’Amato. 

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Considerata la luogotenente di Schlein a Roma, il suo nome affiancato a quello di Muroni sta già facendo parlare di «commissariamento» i dem capitolini. Rimangono alte anche le quotazioni di Peppe Provenzano, per il quale ci sarà «di certo una delega pesante». Non è dato ancora sapere se si tratterà di quella agli Esteri – sebbene rimanga questa l’ipotesi più plausibile – né se questa comprenderà anche quella alle Politiche Europee o se le due deleghe verranno spacchettate. 

Per il resto, i nomi in campo rimangono quelli dei più attivi esponenti nella campagna elettorale: Marco Furfaro è in pole per la carica di vice segretario unico con possibile delega all’informazione. Ci sono, ancora, Alessandro Zan per i diritti, Sandro Ruotolo con una delega alla legalità e al Sud. E ancora: Antonio Misiani, che dovrebbe essere confermato all’Economia, e Andrea Pacella.

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