Ha vinto la Schlein anche se tra gli iscritti ha prevalso Bonaccini. Che fare? Trovare l’unità del partito
“Adesso è il tempo di pensare al Pd, a riconnettere socialmente il Pd con la società italiana, poi è evidente che in Parlamento ci sono diverse forze di opposizione, facciamo battaglie comuni: è positivo ci siano già presenze congiunte alla manifestazione di sabato a Firenze, è positivo che le opposizioni siano state insieme anche sulla vicenda Delmastro e Donzelli, su Cutro hanno attaccato insieme il ministro Piantedosi, su tanti altri temi sociali più costruiamo convergenze, sui temi della legalità, la lotta alla corruzione, alle mafie, creiamole, ma dobbiamo pensare innnanzitutto alle convergenze sociali”.
Così Walter Verini, a Radio Immagina, parla dei rapporti del partito con gli eventuali alleati di centrosinistra.
“Un Pd forte e presente, altro che morto, ha la responsabilità investire su se stesso per essere abbastanza forte da costruire l’alternativa alla destra”, conclude l’esponente dem.
Lavorare insieme
“Penso non sia solo necessario dare una mano, ma dobbiamo lavorare insieme, su una linea che la segretaria indicherà, anche coloro che non hanno votato Schlein”.
“Il 46 per cento dell’assemblea nazionale che non ha sostenuto Schlein deve vivere questa fase con grande lealtà e lavorare insieme e sostenere lo sforzo di rigenerazione del Pd – insiste l’esponente dem -. E’ interesse di tutti che tutti si sentano coinvolti. Io sono fiducioso perchè non possiamo fare altrimenti, la destra è pericolosa per il paese, lo vediamo, ed è largamente inadeguata, dobbiamo costruire un’alternativa dall’opposizione”.
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