I radicali italiani: "Montaruli dovrebbe dimettersi anche dal Parlamento"
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I radicali italiani: "Montaruli dovrebbe dimettersi anche dal Parlamento"

Massimiliano Iervolino, Igor Boni e Giulio Manfredi, segretario, presidente e membro di giunta di Radicali Italiani invocano le dimissioni di Augusta Montaruli condannata per peculato a 1 anno e 6 mesi

I radicali italiani: "Montaruli dovrebbe dimettersi anche dal Parlamento"
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19 Febbraio 2023 - 19.23


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Giorgia Meloni – criticando le attuali norme – diceva che le condanne vanno scontate tutte e questo deve riguardare tutti.

Per coerenza Giorgia Meloni dovrebbe chiedere a Montaruli di fare un anno e mezzo di reclusione senza appellarsi alle varie norme tanto contestate dalla destra estrema. Ma sarà così o Montaruli sconterà l’anno e sei mesi di reclusioni alla bouvette di Montecitorio?

Se Augusta Montaruli fosse ancora consigliere regionale in Piemonte la sua condanna definitiva nel processo per Rimborsopoli le imporrebbe – non per legge ma, come dice lei, ‘per rispetto delle istituzioni – di dimettersi dalla carica. 

Ora la Montaruli è parlamentare della Repubblica e, per lo stesso rispetto, dovrebbe dimettersi da tale carica e non solo, come ha fatto ieri, da sottosegretaria all`Istruzione”. Lo dichiarano Massimiliano Iervolino, Igor Boni e Giulio Manfredi, segretario, presidente e membro di giunta di Radicali Italiani.

“Esprimiamo anche – aggiungono- la nostra solidarietà al vicepresidente della Camera Giorgio Mulé, sottoposto a un vero e proprio attacco squadrista. Basta poco per scatenare i peggiori istinti della destra italiana, nascosti sotto la sua patina di rispettabilità: lo si è visto con l`intervento sgangherato di Donzelli in aula (favorito dal sottosegretario Delmastro), lo si è rivisto ieri con gli ‘schiaffi morali’, anonimi per giunta, a Mulé. Non meravigliamoci se poi davanti alle scuole si passa dai cosiddetti schiaffi morali alle spedizioni punitive. Infine, ci teniamo a ricordare che le inchieste del 2012 sulle varie Rimborsopoli regionali presero il via grazie alle denunce degli allora consiglieri regionali radicali nel Lazio Giuseppe Rossodivita e Rocco Berardo. Se si è riusciti, infine, a codificare la materia dei rimborsi in tutte le Regioni italiane è merito anche e soprattutto di chi denunciò per primo il malcostume dei rimborsi facili”, concludono.

Leggi anche:  Giorgia Meloni, gli studenti e la criminalizzazione del dissenso

Esprimiamo anche la nostra solidarietà al vicepresidente della Camera Giorgio Mulé, sottoposto a un vero e proprio attacco squadrista. Basta poco per scatenare i peggiori istinti della destra italiana, nascosti sotto la sua patina di rispettabilità: lo si è visto con l’intervento sgangherato di Donzelli in aula (favorito dal sottosegretario Delmastro), lo si è rivisto ieri con gli `schiaffi morali´, anonimi per giunta, a Mulé. Non meravigliamoci se poi davanti alle scuole si passa dai cosiddetti schiaffi morali alle spedizioni punitive. Infine, ci teniamo a ricordare che le inchieste del 2012 sulle varie Rimborsopoli regionali presero il via grazie alle denunce degli allora consiglieri regionali radicali nel Lazio Giuseppe Rossodivita e Rocco Berardo. Se si è riusciti, infine, a codificare la materia dei rimborsi in tutte le Regioni italiane è merito anche e soprattutto di chi denunciò per primo il malcostume dei rimborsi facili», concludono Iervolino, Boni e Manfredi.

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