La Ue ha deciso che dal 2035 non verranno più prodotte auto a benzina e a diesel. Tempi strettissimi, che potrebbero mettere in seria difficoltà il reparto industriale ma anche quello dei potenziali clienti, visti gli alti costi attuali delle auto elettriche. Ne ha parlato a Radio 1 il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso.
”I tempi e i modi che l’Ue ci impone non coincidono con la realtà europea e soprattutto con quella italiana”. Il 20% della produzione industriale italiana, ha ricordato, “arriva dall’automotive e con questi tempi e modalità c’è un rischio concreto per l’occupazione. Non c’è tempo di riconvertire la filiera, non possiamo affrontare la realtà con una visione ideologica”
Dobbiamo confrontarci con l’Ue perchè i tempi e i modi» della direttiva Ue sulle auto green «non coincidono con la realtà europea e italiana. La strategia è accelerare gli investimenti sulle nuove tecnologie, gli stabilimenti, la filiera delle batterie elettriche e nella realizzazione delle colonnine elettriche. Siamo in estremo ritardo. In Italia – ha ricordato il ministro – ci sono solo 36 mila punti di ricarica, si è fatto poco».
«Gli incentivi per le macchine elettriche sono in gran parte inutilizzati. Costano troppo, sono appannaggio dei ricchi, non possiamo fare una strategia per i ricchi ma per tutti. Sono stati usati di più gli incentivi per le macchine ibride a basse emissioni, circa il 40% è andato a Stellantis, ma gran parte delle auto acquistate con incentivi pubblici italiani sono andati a macchine prodotte fuori dall’Italia – ha ricordato Urso – C’è un problema di stabilimenti, di strategie nel settore automotive. Chi ha governato il paese in questi ultimi anni non ha adattato il nostro sistema industriale a quello che sarebbe successo».
Argomenti: governo meloni