Le parole di Berlusconi su Zelensky hanno provato imbarazzo nel governo Meloni e sconcerto nell’opposizione – e in gran parte dei media internazionali. “Da premier non sarei mai andato a parlare con Zelensky perché stiamo assistendo alla devastazione del suo Paese e alla strage dei suoi soldati e dei suoi civili. Bastava che cessasse di attaccare le due repubbliche autonome del Donbass e questo non sarebbe accaduto, quindi giudico, molto, molto negativamente il comportamento di questo signore”.
“La domanda è semplice: gli amici di Putin sono fondamentali o meno per la tenuta del governo? È questa la risposta che Meloni deve al Paese e alla comunità internazionale. Perché i veri ‘inopportuni’ li ha sempre avuti a casa sua”. Lo ha scritto su Twitter il deputato democratico Enzo Amendola, capogruppo Pd in commissione Esteri, postando un video della premier Meloni che indica Silvio Berlusconi come il miglior ministro degli Esteri che l`Italia abbia mai avuto.
«Berlusconi, con parole nette e compiute, sconfessa Meloni sull’Ucraina, facendo proprie le posizioni putiniane, e getta un’ombra sulla tenuta della maggioranza rispetto al sostegno a Kiev. E questo dopo che Salvini, sul video di Zelensky a Sanremo, ha di fatto ribadito la sua posizione lontana da Kiev. Anziché polemizzare con Macron, Meloni prenda atto che non ha una maggioranza politica sull’Ucraina, dal momento che i leader di Forza Italia e Lega esprimono una linea opposta a quella del Presidente del Consiglio». Lo scrive su Twitter il segretario di +Europa, Benedetto Della Vedova.
«Avevamo visto le battute, con tanto di applausi dai suoi senatori, ma queste non sono battute. Se in una giornata come questa, dove da lombardo dovrebbe essere concentrato sulle elezioni, Berlusconi rilascia questo tipo di dichiarazioni, io penso che il governo abbia un problema». È netta la posizione della capogruppo del Pd al Senato Simona Malpezzi in una intervista a La Stampa: «Il problema adesso va chiarito dal presidente del Consiglio e dal ministro degli Esteri. C’è una nota di palazzo Chigi? Non basta, mi aspetto parole definitive da parte del ministro Antonio Tajani».
«Berlusconi ha detto cose gravissime, ha parlato di repubbliche autonome del Donbass e io vorrei ricordare – continua la senatrice dem – che la comunità internazionale non le ha mai riconosciute come tali. C’è stato solo qualche consigliere leghista che ha provato a riconoscerle. C’è un problema di fondo enorme. L’ex premier ha utilizzato come categorie di comunicazione termini che la comunità internazionale non può riconoscere, i termini della propaganda putiniana».
«Berlusconi non è un passante della politica. E poi anche il fatto che il messaggio di Zelensky sia stato trasmesso su Rai 1 a notte inoltrata è stata una cosa molto spiacevole. «Le affermazioni di Berlusconi arrivano nella settimana in cui noi abbiamo visto una Giorgia Meloni e un governo italiano tagliati fuori da un passaggio storico importante, ossia l’incontro che si è tenuto tra Scholz, Macron e Zelensky. Segnalo che solo qualche mese fa noi del Pd avevamo ricordato più volte l’importanza simbolica e potente del treno su cui insieme a Scholz e Macron c’era Mario Draghi. Quella fotografia raccontava di una centralità dell’Italia che oggi con la Meloni non c’è più. L’Italia – conclude la Malpezzi – rischia di essere sempre più ai margini».
«L’abbiamo detto e ridetto ma lo ripetiamo: Silvio Berlusconi è il `cavallo di Troia´ di Putin in Italia, assieme a Matteo Salvini (che dopo la figuraccia di un anno fa in Polonia manda avanti Silvio) e a Giuseppe Conte». Così in una nota Massimiliano Iervolino, Igor Boni e Giulio Manfredi, segretario, presidente e membro di giunta di Radicali Italiani.
«Durante la finale di Sanremo alle due di notte Amadeus ha letto un breve messaggio del presidente ucraino Zelensky, a cui è stata negata la possibilità di rivolgersi in audio/video, a un’ora decente, agli ascoltatori. Poche ore dopo, uno dei tre leader della coalizione di destra-centro, Silvio Berlusconi, ha nuovamente attaccato pesantemente, per la quarta volta in nove mesi, lo stesso presidente ucraino, legittimando l’occupazione russa di un settimo del territorio ucraino. Berlusconi ha parlato di `due repubbliche autonome del Donbass´ che non esistono se non nella testa di Putin. Berlusconi tenta oggi di erodere voti `pacifisti´ a Meloni, ripetendo a destra la stessa operazione che Conte sta facendo rispetto all’elettorato del PD».
«Di fronte a tutto questo, la premier Meloni, prima di battere i pugni ai tavoli europei, deve dimostrare che l’Italia è un partner affidabile dell’Unione Europea e della NATO nella lotta contro zar Putin… soprattutto dopo aver dichiarato pubblicamente,solo una settimana fa: `Io penso che il miglior ministro degli Esteri che questa nazione abbia avuto si chiamava Silvio Berlusconi».
«Purtroppo Berlusconi l’ha presa in parola e le sue sciagurate dichiarazioni rendono ancora più doveroso sostenere il presidente Zelensky e il popolo ucraino. Invitiamo tutte le forze politiche, tutte le associazioni e i cittadini alla fiaccolata `Una luce per l’Ucraina´ – promossa da Radicali Italiani insieme all’Associazione Cristiana degli Ucraini in Italia – che si terrà il 24 febbraio a un anno dall’aggressione della Russia. Appuntamento a Roma, dalle 18.30, nei pressi dell’ambasciata russa, davanti alla fermata metro Castro Pretorio», concludono.
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