Elly Schlein prossima segretaria del Pd? Il voto dei gazebo potrebbe portare sorprese anche se il favorito resta Bonaccini.
“Possiamo ripartire dalle rimozioni di questo governo”, il governo “più a destra della storia repubblicana”. Con battaglie credibili su lavoro, precarietà, ambiente. Elly Schlein, parlando all’Assemblea costituente per il nuovo Partito Democratico, prova così a “ricucire” le fratture con l’elettorato: “Dobbiamo capire cosa si è rotto, e dobbiamo tornare a dare una speranza per il futuro”.
Con una “battaglia sul lavoro sicuro, sulla prevenzione, sulle nuove tecnologie, che pungoli il governo a dare le risposte che servono”. Un governo che “non dice mai la parola precarietà, come se vivesse in un altro Paese. Ma poi parla di crisi della natalità, e mi chiedo come fa a non vedere il nesso tra precarietà e natalità, tra precarietà e insicurezza dei luoghi lavoro. Dalle rimozioni di questo governo, il più a destra della storia repubblicana, noi dobbiamo e possiamo ripartire. E sono contenta che il manifesto metta a fuoco molte di queste sfide su cui ricostruire il nostro impegno”.
“Da qui – afferma Schlein – possiamo ripartire. Il governo ha già mostrato il volto più becero di una destra nazionalista, identitaria, reazionaria, con una manovra che colpisce i poveri, che non ha gli investimenti per il Sud, gli enti locali, il trasporto, e anche quando non prende atto dell’inflazione sta tagliando sulla sanità, sull’istruzione. Su questi temi dobbiamo ricostruire un’alternativa solida”, contrastando “una manovra che redistribuisce verso l’alto” e un governo “che ha fatto scelte crudeli, inumani, brutali, come quella di bloccare le persone in mezzo al mare oppure ai porti, oppure allungandone le sofferenze”.
Dunque “possiamo dire che si può mettere un limite ai contratti a termine, possiamo chiedere una legge sulla rappresentanza che spazzi via i contratti pirata, e la grande battaglia per il salario minimo. E accanto a questo però serve una riflessione in più: serve anche l’orario minimo, e l’abolizione degli stage non pagati”.
Per Schlein “possiamo tornare credibili con l’umiltà dell’ascolto. C’è un terreno comune, quello della necessità di cambiare un modello di sviluppo che non funziona più e che ha dimostrato di essere totalmente insostenibile per le persone e il pianeta. Le diseguaglianze sono aumentate, le persone impoverite, la crisi climatica. Se teniamo queste sfide insieme, dobbiamo tradurre il Manifesto in politiche che realizzino maggiore giustizia sociale e minore impatto sul pianeta. Non siamo mai stati abbastanza credibili per le piazze che si mobilitano per l’ambiente. Servono tre cose: basta con le trivelle, basta con i sussidi ambientalmente dannosi, una legge sul consumo di suolo”.
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