Il governo Meloni, dopo aver toccato il fondo, continua a scavare alla ricerca del livello più basso che sia possibile raggiungere. Dopo l’arresto di Matteo Messina Denaro, Giorgia Meloni ha proposto di istituire una nuova giornata per la Lotta alla Mafia (sì, già esiste ed è il 21 marzo) mentre il ministro della Giustizia Carlo Nordio è riuscito a fare di peggio, auto assegnando alla destra il merito della cattura del latitante, inseguito dallo Stato per 30 lunghi anni.
«Su alcuni giornali si leggono “sibili di rancore” da parte di chi non si rassegna al fatto che questa grandissima operazione sia stata operata da un governo di centro-destra. Dopo aver lamentato una inerzia di questo governo nei confronti della lotta alla mafia arriva un successo straordinario. È illusorio pensare che la mafia possa essere vinta perché si arresta qualche boss, anche il più pericoloso. È un fenomeno che va combattuto con un arsenale di armi e con una rivoluzione copernicana culturale».
Nella lotta alla mafia «si devono coniugare tecnologie, e di questo fanno parte sicuramente le intercettazioni, e il metodo Falcone: una continua ininterrotta analisi di dati finanziari, movimenti di denari, pedinamento e controllo che non può mai essere interrotto».