Reazionari in subbuglio, Meloni finisce sotto attacco sovranista e agita il governo
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Reazionari in subbuglio, Meloni finisce sotto attacco sovranista e agita il governo

Il signor presidente del Consiglio promette 5 anni di governo malgrado le opposizioni e non solo. Quindi ce l'ha con l'altra parte della destra

Reazionari in subbuglio, Meloni finisce sotto attacco sovranista e agita il governo
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15 Gennaio 2023 - 11.12


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A destra volano gli stracci, anche perché l’ammucchiata reazionaria non è priva di contraddizioni. E in questi giorni tra accuse e altro non sono mancate le fibrillazioni.

Il premier Giorgia Meloni avverte gli alleati: “Cinque anni al governo malgrado opposizione e non solo. Poi in vista delle prossime Regionali, “il responso della Lombardia è molto importante”, sottolinea il premier. “È un’occasione per dimostrare come andare meglio: possiamo tornare ad avere la stessa visione in Lombardia come al governo”, dice ricordando che “il presidenzialismo rimane una nostra priorità, un impegno che vogliamo mantenere. Vogliamo parlare con tutti ma quel mandato vogliamo onorarlo”.

“Qui o si fa l’Italia o si muore”

 Il premier Meloni cita Garibaldi in videocollegamento con la kermesse di Fdi a Milano, facendo il punto sui primi 100 giorni di governo. “Sarà un periodo complesso, ma questo scenario carico di crisi non deve impedirci di guardare il futuro con ottimismo: dobbiamo passare dalla gestione della crisi a pensare in grande, aver il coraggio per il lungo periodo. Ora programmare e realizzare molte cose, ma mi interessano i risultati tra 5 anni. L’orizzonte è il nostro punto di forza”. 
 

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“Il governo ha visione di lungo periodo, i risultati alla fine”

  “Il governo ha una visione di lungo periodo e i risultati si vedranno alla fine della legislatura, con il coraggio di fare scelte anche impopolari ma  sapendo che sono giuste”, ricorda il premier Meloni, intervenendo in collegamento con la kermesse di Fratelli d’Italia a Milano.

“Lo scenario difficile che stiamo attraversando come Italia e Europa non deve in nessun modo impedirci di guardare al futuro con ottimismo, in Lombardia come nel resto d’Italia. La sfida è passare dal gestire le crisi a utilizzare le crisi per ripensarci e avere finalmente una visione di lungo termine. Non si governa questo tempo con piccole modifiche, pensando in piccolo, facendo il poco che va fatto, ma solo se si ha il coraggio di pensare in grande, di rimuovere gli ostacoli, senza titubanze e senza paura. Serve il coraggio di fare scelte di lungo periodo, di rimuovere le troppe sovrastrutture che hanno bloccato l’Italia”, afferma Meloni.

“Avremo cinque anni a disposizione”

 “Noi per la prima volta abbiamo un governo con un ampio mandato popolare, un’ampia maggioranza e la prospettiva di 5 anni: questo orizzonte ci permette di programmare, sapere che faremo molte cose per realizzare una unica visione e i risultati di questo lavoro si possono vedere solo alla fine.

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Chi pensa che di fronte a un’occasione come questa si possa ragionare con gli schemi del passato, mettere se stesso davanti al destino di tutti – ammonisce Meloni – non si rende conto del tempo che vive. Alcune scelte possono non essere comprese, possono essere impopolari, ma non si deve avere paura. Ci vuole più coraggio a prendere misure impopolari ma giuste, o popolari sapendo che sono sbagliate, e sapendo che a pagare sarà l’Italia?”, si chiede retoricamente il presidente del Consiglio. Per poi proseguire: “Serve molto lavoro, serve un sacco di pazienza, ma la nostra non è una corsa di cento metri ma una maratona. Avremo quella pazienza e garantiremo quel lavoro”. 

E poi rivendica: “I risultati di questi mesi confermano quello che stiamo dicendo: dicevano che saremmo stati isolati, che i mercati erano terrorizzati. Guardatevi intorno: lo spread a 182, la capitalizzazione della Borsa sale. La serietà e la determinazione del governo fanno la differenza. Rispondiamo solo al popolo italiano e lo faremo facendo quello che è necessario, senza compromessi che non sono necessari, senza tentennamenti, ma con una visione. La nostra priorità è creare ricchezza”.
 

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“Il prossimo 12 e 13 febbraio i cittadini si esprimeranno sui risultati che abbiamo raggiunto in questi anni, e per noi ovviamente il responso della Lombardia è particolarmente importante per quello che la Regione storicamente rappresenta: non tanto la Regione più popolosa d’Italia, ma soprattutto quella che produce il sesto Pil più alto d’Europa, un territorio fondato sul lavoro, sull’intraprendenza, sull’innovazione. E per noi che crediamo nel merito governare la Lombardia è una responsabilità ma anche l’occasione per dimostrare come le cose possono andare meglio quando al governo non c’è chi frena le imprese ma chi le sostiene”, ribadisce il premier.

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