Guerra in Ucraina, che fare? «Inviare ancora armi allontana la pace».Lo ha detto la senatrice del Pd Susanna Camusso, tra i due dem che si sono astenuti sul decreto per le armi a Kiev.
«Il tempo passa – spiega – e bisognerebbe avere qualche idea in più. Ovviamente non mi riferisco solo all’Italia, ma perlomeno dovremmo porci un obiettivo che non sia il limitarsi a reiterare la scelta fatta un anno fa sugli aiuti militari. Di fronte al primo decreto sarei stata più in imbarazzo nel decidere, perché comprendo molto bene le ragioni del diritto alla difesa. Ma vorrei che allora quei discorsi fossero validi anche altrove, per altri Paesi del mondo, non soltanto per l’Ucraina. In ogni caso, in quest anno si è resa evidente la debolezza della via diplomatica»
Perché allora non ha votato contro? «È una decisione frutto del rispetto che ho per una discussione in cui subentro. Adesso ho scelto di segnalare la mia posizione in questo modo, in futuro valuterò».
Aveva informato il Pd del suo dissenso? «Certo, infatti non c’è alcun problema tra me e il Pd. Tra l’altro io faccio parte del gruppo, ma sono stata eletta come indipendente. Le mie opinioni sull’argomento erano note».
Teme che le attribuiscano simpatie per Putin? «Ho una storia di difesa della libertà che rende ridicolo chi usa questi argomenti. Altri, semmai, hanno il problema di non avere coerenza: io ce l’ho, anche rispetto a tutte le nuove forme di totalitarismo, comprese quelle nei Paesi arabi».
