Lui è stato al governo e poi responsabile per l’economia del Pd. Ed ora è per Elly Schlein.
«Il grosso della sinistra, dentro e fuori il Pd, sosterrà Schlein. Dopodiché il congresso non è un derby tra la sinistra e la destra del partito. Deve avere una natura costituente dopo una sconfitta storica».
Ad affermarlo il senatore Pd Antonio Misiani, che ha scelto Elly Schlein, di cui sarà coordinatore del programma: «Pur avendo stima per tutti i nomi, ho condiviso la sua candidatura perché credo che al Pd serva una forte spinta innovativa. Elly è una `nativa democratica´, la sua storia interpreta meglio di altre la contemporaneità, i valori e le aspirazioni dei giovani, le battaglie della sinistra del XXI secolo per ridare dignità al lavoro, difendere ed estendere i diritti sociali e civili nella transizione ecologica e digitale, per la democrazia e la pace contro ogni autoritarismo».
Non era Cuperlo l’opzione più naturale per la corrente di Orlando, di cui è esponente? «Ora siamo in una stagione molto diversa. Che richiede una scelta che guarda al futuro». Ma la sua corsa solitaria non spacca la sinistra e aiuta Bonaccini? «Ho troppo rispetto di Gianni per pensarlo. Credo che la sua presenza arricchirà il dibattito».
Se dovesse vincere Bonaccini tanti diranno addio al Pd? «Assolutamente no. Dal mattino dopo, comunque vada, ci metteremo tutti a lavorare per rafforzare il Pd e tenerlo unito».
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