Quello in corso nel Partito democratico è «un dibattito privo di contenuti, tante interviste e poche idee». Lo ha detto Giorgio Gori intervenendo alla presentazione del documento `Un nuovo inizio, laburista. Verso il congresso del Partito Democratico´.
«Questo documento, ancorato al lavoro e alla emancipazione delle persone, è una base di discussione seria che l’iniziativa di chi ha pensato di buttare per aria la costituzione del Pd rende necessaria. Non è pensato per sostenere un candidato, anche se ci sono parentele e contiguità. La Schlein ha detto di voler cambiare il modello neo liberista, evidentemente pensa quello che pensano altri che vogliono cambiare la carta de Pd», ha spiegato il sindaco di Bergamo.
«Non ho mai detto, né penso, che se vince la Schlein bisogna andare via dal Pd. Il problema è se cambia il Pd, se diventa un’altra cosa. Io non ho correnti, non faccio scissioni, al massimo riconsegno la tessera. Ma prima di mollare, qualcosa provo a fare da qui al Congresso -ha proseguito Gori-. L’idea balzana di un Comitato nominato dal passato, da una Assemblea delegittimata dalla sconfitta, mi pare un tentativo di mettere una gabbia ideologica che deve precedere la scelta del segretario fatta a uso di uno dei candidati. Sarebbe esiziale per il Pd e per la democrazia, rinunceremo ad avere uno strumento per contendere il governo alla destra».
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