Il governo Meloni, dopo la pessima figura fatta con la Legge di Bilancio, è pronta a lanciarsi anche sul provvedimento dell’autonomia differenziata, tanto desiderata dai leghisti. Un riassetto delle regioni che preoccupa e non poco i governatori del Meridione.
Luca Zaia, presidente della regione Veneto, in un’intervista al Corriere della Sera ha chiesto al governo di accelerare i tempi per approvarla. «O si fa ora o non si farà mai. Alibi non ce ne sono più. Bisogna avere il coraggio di guardare in faccia la realtà. Il Paese è di fronte a oggettive difficoltà che richiedono a ciascuno di noi un’assunzione di responsabilità. Questa passa dall’autonomia».
«Siamo in fase di definizione di un documento che ho proposto ai colleghi delle Regioni per scendere sul terreno concreto e mettere da parte le discussioni astratte». Tra i principi, «la promozione delle autonomie secondo l’articolo 5 della Costituzione; il principio dell’indivisibilità della Repubblica; la necessità di determinare i Lep (livelli essenziali delle prestazioni). Ho constatato una sostanziale convergenza con i colleghi presidenti, ora bisogna chiudere».
Per Zaia autonomia e presidenzialismo «sono due obiettivi diversi che condividiamo, ma che hanno tempi diversi. Non sono possibili do ut des. L’autonomia si può fare con una legge ordinaria, per il presidenzialismo serve una riforma costituzionale. Dobbiamo lavorare convintamente per entrambi gli obiettivi».
Sul Pnrr, «noi in Veneto siamo a posto, ma non tutti ce la faranno a rispettare i tempi. Per questo propongo un sistema di overbooking, cioè un salvadanaio in cui mettere le risorse che non si riescono a impegnare nei tempi previsti. Poi saranno redistribuite a chi è in condizione di usarle».
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