Schlein e Bonaccini pronti per la corsa alla segreteria del Pd
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Schlein e Bonaccini pronti per la corsa alla segreteria del Pd

 Elly Schlein e Stefano Bonaccini sono ai blocchi di partenza da tempo, in attesa che si definiscano tempi e regole del congresso

Schlein e Bonaccini pronti per la corsa alla segreteria del Pd
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19 Novembre 2022 - 17.45


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Partito democratico per andare dove? Elly Schlein e Stefano Bonaccini sono ai blocchi di partenza da tempo, in attesa che si definiscano tempi e regole del congresso.

 Lo start alla corsa dei due competitor più attesi per la segreteria dem potrebbe essere rappresentato dal voto di oggi con cui l’assise dem ha fissato tempi e regole della costituente. Un passaggio obbligato per aprire il congresso alle realtà esterne al Pd e consentire anche a Schlein, non ancora iscritta al partito, di partecipare. 

La deputata ha assistito da remoto ai lavori dell’assemblea, invitata in quanto deputata eletta nelle liste del Pd – Italia democratica e progressista. Nei giorni scorsi ha annunciato la ferma intenzione di prendere parte alla fase costituente, presentando anche una serie di proposte – dal lavoro all’emergenza climatica – che ricordano molto da vicino il contenuto di una mozione congressuale. In attesa dell’ufficializzazione della sua discesa in campo, molti big del partito cominciano a guardare a Schlein. 

Lo stesso Dario Franceschini, riferiscono fonti parlamentari dem, starebbe valutando di sostenerne la corsa. Un consenso trasversale che si registra proprio nel momento di massima crisi delle correnti Pd

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Oggi, un ordine del giorno firmato – tra le altre – da Lia Quartapelle e Maria Anna Madia – chiedeva lo scioglimento per statuto delle aree politiche. L’ordine del giorno è stato fatto proprio dall’assemblea e il segretario Letta se ne è assunto la responsabilità, senza però essere messo al voto. Gli interventi che si sono succeduti durante la discussione, tuttavia, hanno reso evidente che la crisi delle correnti è pressoché irreversibile. 

Tanto che anche fonti dem presenti all’assemblea spiegano il successo di Elly Schlein con la necessità, largamente avvertita nel Pd, di rinnovare il partito, anche e soprattutto dal punto di vista generazionale.

 «Sono soprattutto i giovani a sostenere Schlein», è il ragionamento che offre un dirigente dem: «Rappresenterà un cambio generazionale. Da Benifei a Furfaro, i parlamentari più giovani sono tutti con lei, senza contare la componente di genere».

 Parole di apprezzamento arrivano anche da Goffredo Bettini: «Elly Schlein è intelligente, combattiva», ma «non mi permetto di dire per chi voto. Sarebbe un timbro improprio rispetto a qualsiasi candidato». 

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Silente, al contrario, Andrea Orlando che si è tenuto lontano dal dibattito dell’assemblea, ma intervenendo sulle indiscrezioni riguardanti la manovra: «Una manovra destinata a fare crescere ulteriormente le diseguaglianze, una manovra di classe». 

L’esponente della sinistra dem attende che si faccia chiarezza sulle candidature in campo, ma la sua posizione circa il congresso è di forte perplessità, come spiegato nelle ultime ore, soprattutto per i tempi ridotti della fase costituente. Una distanza, quella di Orlando dall’assemblea del Pd, che alcuni esponenti dem collegano alle voci di una possibile scissione del Pd nel caso a vincere il congresso dovesse essere Bonaccini.

 Un rischio che sembra confermato dalle parole di Peppe Provenzano: «Spesso vedo due partiti al nostro interno», dice i vice segretario Pd che, tuttavia, aggiunge: «Penso che questa comunità abbia valore, ci sono ragioni nello stare insieme». 

Stefano Bonaccini segue i lavori dell’assemblea, ma non interviene. Il presidente dell’Emilia Romagna fa sapere la sua durante la presentazione di un libro a Bologna. «Quello che ci serve è evidente: identità, contenuti, leadership, semplicità», spiega il candidato in pectore alla segreteria del Pd. «Il Pd ha il dovere di essere non solo genericamente il partito del lavoro, ma il partito di tutti i lavori. Non ho capito come ha fatto la sinistra, in questi anni, a regalare alla destra milioni di partite Iva, di liberi professionisti, di lavoratori autonomi». Ora che il percorso congressuale è definito, il presidente dell’Emilia Romagna potrebbe sciogliere quanto rimane dei dubbi circa la sua corsa alla segreteria.

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Potrebbe farlo già domani a Campogalliano, in provincia di Modena, là dove c’è il circolo che lo ha visto nascere politicamente. E potrebbe farlo già domani, in occasione di una assemblea pubblica che si terrà nella Sala San Rocco di Piazza Castello, alle 11,30. 

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