Renzi applaudito da Giorgia Meloni e Salvini perché nel suo intervento durante la fiducia non ha attaccato il governo ma l’opposizione. Del resto Renzi non è così contrario al presidenzialismo, non è così contrario al precariato, non è così contrario all’aumento del tetto dei contanti, non è così contrario ad una riforma della giustizia in senso berlusconiano.
Il problema semmai è capire dove finisca il suo sedicente riformismo e cominci la destra.
«Mi sembra evidente quale sia il disegno di Renzi, non so se si possa più annoverare tra le forze di opposizione. Uno che interviene al Senato nel giorno della fiducia al Governo e attacca le opposizioni anziché fare dei rilievi al Governo si colloca da solo». Lo ha affermato Andrea Orlando, del Pd, ospite di `Omnibus´ su La7.
Il rapporto con M5s di Conte
«Non temibile» e soprattutto «battibile». Andrea Orlando, ex ministro del Lavoro ed esponente del Pd, giudica così l’opposizione del M5s di Giuseppe Conte, con cui dice che «ci sarà una competizione o anche una cooperazione». «Bisogna ricordare – spiega Orlando ad Omnibus su La 7 – che molte delle scelte del governo uscente sono state condivise da M5S». Ora con loro «un conto sono le alleanze, e le vedremo più avanti per le amministrative prima e poi per le politiche, un altro individuare obiettivi comuni per non essere divisi di fronte alla maggioranza, che con il voto di fiducia ha mostrato comunque una compattezza. Questa è una ricerca che va fatta, intanto ognuno fa il suo…».
Ma l’opposizione di Conte è pericolosa? «M5s si è posto su una condizione di sinistra, di critica alle disuguaglianze, con strumenti che sono battibili. Utilizza la leva dell’aumento della spesa pubblica. Ma non si può basare la battaglia sulle disuguaglianze solo su questo. La posizione di Conte non è temibile, se sappiamo in che direzione vogliamo andare».
Quanto alla possibilità che il governo Meloni cancelli il reddito di cittadinanza per Orlando «modifiche già sono state fatte, va reso più compatibile con il lavoro stagionale, e vanno implementati i controlli, ma politiche attive del lavoro già consentono di vedere chi vuole lavorare e chi no. Penso che Meloni ne parlerà molto, ma non si priverà dell’unico strumento di contrasto alla povertà assoluta. È pericoloso, la vedo cauta, ai roboanti proclami della campagna elettorale fa seguire posizioni main stream, grande realismo. Nessuno in questo momento ha convenienza ad inasprire i conflitti».
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