Cassese plaude al discorso Meloni: "Le opposizioni si liberino della dicotomia fascismo-antifascismo"
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Cassese plaude al discorso Meloni: "Le opposizioni si liberino della dicotomia fascismo-antifascismo"

"Non è vero che manca un'idea di Paese e di Europa: Meloni ha fatto riferimento a un solido orizzonte ideale, una robusta collocazione internazionale e una lunga durata. Il presidenzialismo utile alla stabilità"

Cassese plaude al discorso Meloni: "Le opposizioni si liberino della dicotomia fascismo-antifascismo"
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26 Ottobre 2022 - 09.32


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Un discorso senza un’idea di Paese e di Europa? Va riconosciuto che nel discorso sono presentati un solido orizzonte ideale, una robusta collocazione internazionale e una lunga durata. L’orizzonte ideale è quello della Costituzione. Quanto alla collocazione internazionale, mi sembra che sia stata chiara l’adesione all’Unione Europea e all’Alleanza atlantica. Quanto alla prospettiva temporale, è chiaramente decennale, come risulta dalla critica a 10 anni di governi deboli e instabili e dalla indicazione di 10 anni come prospettiva futura. Il governo conta su questa e sulla prossima legislatura. 

“Un discorso da combattente, forse troppo lungo, che non mostrava le crepe che vi sono nella coalizione di governo, uno dei due punti deboli, insieme a quello delle strutture serventi e degli apparati di staff”. Sabino Cassese, passa ai raggi X il discorso alla Camera del presidente del Consiglio Giorgia Meloni.

Positiva, per il noto giurista, ministro della Funzione pubblica con Carlo Azeglio Ciampi, anche la ‘performance’ personale di Meloni.

“Ha usato tre toni di voce. Uno squillante, leggendo rapidamente la lunga lista di buoni propositi. Uno intermedio, riflessivo, per sottolineare alcune impostazioni. Infine, uno quasi sussurrato, senza leggere, per far capire chi era la locutrice. Un buon “acting”. La presa di distanza dal fascismo è stata convincente? Non soltanto quella, ma anche le chiare indicazioni relative a libertà e democrazia. Sarebbe bene che l’opposizione si liberasse del punto di vista fascismo-antifascismo, giudicando il governo per quello che propone e per quello che fa. La forza di 75 anni di democrazia sta anche in questo, di avere abituato alla democrazia coloro che hanno le loro antiche radici in un regime autoritario”.

Infine, un giudizio positivo sull’intenzione della maggioranza di procedere a riforme costituzionali per rafforzare la stabilità dell’esecutivo:

“Sulla riforma presidenziale non c’è stata una chiara scelta tra le decine di soluzioni che si presentano, ma è stata indicata l’opzione che tende a premiare la stabilità dell’esecutivo. Questo è un obiettivo importante in un Paese che in 75 anni inaugura il proprio 68º governo”.

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