Alessandro Zan è tra i papabili per la carica di vicepresidente della Camera e, in un’intervista a La Stampa, il deputato del Pd non ha di certo smentito i rumors. «Se i deputati nel segreto dell’urna arriveranno a esprimere il mio nome ne sarei felice», dichiara in un’intervista a La Stampa, premettendo di non fare parte «di nessuna corrente».
«Se la logica fosse quella di eleggere cariche istituzionali seguendo il bilancino delle correnti, io non avrei nessuna possibilità», ammette. Il dem non crede ci sia «una pregiudiziale» sul suo nome. «Se si sceglierà assieme», prosegue, «un’altra figura, io con altrettanta convinzione sosterrò il nome indicato dal gruppo». Secondo Zan la decisione deve passare «attraverso un dibattito e un confronto tra i deputati del gruppo oggi in assemblea». Il dem attacca il neo presidente della Camera.
«Fontana, che sponsorizzava il congresso di Verona dove venivano distribuiti come gadget dei feti di plastica, non era figura adatta a ricoprire quel ruolo». Ora «dovrà dimostrare di svolgere questo ruolo con terzietà». Sull’approvazione di una legge contro l’omotransfobia con un governo di centrodestra «le speranze sono poche», ammette, «ma chi fa politica non può gettare la spugna, deve cercare di portare a casa dei risultati».