Le nubi nere si diradano? Sembrerebbe anche se l’unica cosa che vale è il responso delle urne.
Il Pd ha «ancora chance di ribaltare il risultato elettorale». Ne è convinto Pierferdinando Casini, candidato a Bologna per il centrosinistra nel collegio uninominale per il Senato. «In alcune aree del Paese certamente è più in difficoltà- analizza Casini, questo pomeriggio ospite del Salotto di Patrizia Finucci Gallo all’hotel Il Guercino a Bologna- ma direi che a partire dall’Emilia-Romagna, dalla Lombardia e dal Veneto ci possono essere risultati sorprendenti».
Insomma, rispetto a chi preannuncia una vittoria della destra, «io ho sondaggi diversi- assicura il senatore centrista- e proprio negli ultimi giorni la gente si sta rendendo conto della situazione. Quindi sono ottimista». In particolare, assicura Casini, «vedo una grande mobilitazione a Bologna, poi si vedrà. Ma il Pd mi sembra molto impegnato».
Il senatore esorta i dem a cercare voti anche oltre il loro consueto steccato. «Non esistono solo i voti nel ridotto della sinistra e l’esperienza di Bonaccini in Emilia-Romagna lo dimostra- avverte Casini- anche Lepore, che è considerato uno degli astri nascenti della sinistra del Pd, ha preso voti andando oltre il Pd. La mobilità del voto è la modalità di oggi, non bisogna accontentarsi del ridotto della sinistra. Il Pd deve prendere voti a 360 gradi. L’ultima settimana di campagna elettorale deve servire a questo, perché vedo che di fronte a certi toni c’è molta perplessità». Peraltro, aggiunge con una frecciata Casini, «tra me e Sgarbi, anche gli elettori di destra dovrebbero votare per me».
Le parole su Letta
( Alla guida del Pd il segretario Enrico Letta «ha fatto bene» e «non vedo critiche da rivolgergli». La difesa del leader dem è netta anche se il centrista resta un passo indietro rispetto al dibattito congressuale che, sotto traccia, sta accompagnando i dem in questa campagna elettorale.
«Non entro nel dibattito interno al Pd– premette Casini- perché sono un indipendente. Ma personalmente ritengo che Letta abbia fatto bene. Non vedo critiche da rivolgergli. Se avesse fatto l’alleanza coi 5 stelle un mese fa, dopo che Conte ha fatto cadere il Governo Draghi, lo avrebbero lapidato sulla pubblica piazza. Ha fatto una scelta di coerenza e di serietà». Con Azione, invece, «non si può certo dire che sia stata colpa sua se Calenda non ha accettato l’accorpamento».
Bella ciao
Ha poi detto Casini: “Bella Ciao è una canzone di tutti gli italiani che amano l’Italia e che riconoscono nella Resistenza un dato fondativo della Repubblica italiana”