Ecco come il Financial Times racconta Giorgia Meloni
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Ecco come il Financial Times racconta Giorgia Meloni

Un ritratto che ripercorre la vita, gli errori di gioventù e la carriera politica della leader di Fratelli d'Italia, sottolineandone i punti di forza

Ecco come il Financial Times racconta Giorgia Meloni
Giorgia Meloni
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6 Settembre 2022 - 09.41


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Dalla Garbatella al potere, così il Financial Times racconta Giorgia Meloni, ripercorrendo la sua vita e carriera politica, da quando, molto giovane è entrata a far parte del Fronte della Gioventù, a quando, con Alleanza Nazionale, nel 1994, si è unita alla coalizione di governo con Silvio Berlusconi. Fino a quando, nel 2011 è arrivata a fondare Fratelli d’Italia. Fino a oggi, quando mira a diventare la prima premier donna in Italia, accusata però di essere simpatizzante del fascismo, anche per alcune sue esperienze giovanili. Il giornale sottolinea le capacità di Meloni, in grado di farsi strada in un ambiente complesso come Garbatella, quartiere di sinistra. Poi la sua capacità di affdarsi a poche persone, scelte, a cambiare idea su alcune tematiche importanti, come l’Ue, ad attirare le simpatie degli imprenditori, anche dopo la caduta del governo Draghi.  

Nel 1992 Meloni, ricorda il Ft, divenne attivista del Fronte della Gioventù, gruppo studentesco di estrema destra formato da nostalgici di Mussolini. La leader di Fdi è entrata nel Movimento sociale italiano dopo il brutale assassinio nel 1992 del giudice antimafia Paolo Borsellino e lo scandalo di Tangentopoli che ha coinvolto migliaia di politici e funzionari, ma non l’estrema destra italiana. “È entrata in un mondo di feroce, con un’aspra competizione tra studenti di sinistra e di destra che a volte è esplosa in risse nelle strade, nelle scuole e nelle università” scrive il giornale. Che riporta anche le parole dell’amico Marco Marsilio: “Aveva il coraggio di un leone e non si lasciava strappare di mano il microfono. Le violenze e le aggressioni non l’hanno spaventata. Sono diventati un motivo in più per alzarsi in piedi”. Oggi Meloni, all’apice del suo potere, è accusata da più parti di essere vicina al fascismo proprio per le sue esperienze giovanili. Tali accuse, ricorda il Ft, sono state ulteriormente alimentate quest’estate, quando è emerso un video sui social media di Meloni adolescente che loda Mussolini. “Tutto quello che ha fatto, l’ha fatto per l’Italia – e non ci sono stati politici come lui per 50 anni”, ha detto a una troupe giornalistica francese. Meloni però ha sempre respinto le accuse di essere fascista, sostenendo invece di essere conservatrice e sottolineando che le affermazioni secondo cui una volta al potere lei potrebbe minacciare la democrazia e la stabilità internazionale sono diffamazioni delle élite politiche di sinistra. Poi c’è il periodo di Alleanza Nazionale, nella coalizione di governo di Berlusconi nel 1994. Meloni è stata eletta in Parlamento nel 2006. Nel 2008, all’età di 31 anni, è stata nominata da Berlusconi a dirigere il ministero della Gioventù, diventando il più giovane ministro italiano in assoluto. Poi nel 2011, dopo il crollo del governo Berlusconi, ha fondato Fratelli d’Italia, il suo partito. Ha cominciato così a schierarsi a favore della famiglia naturale e contro i clandestini. Poi è diventata presidente del partito conservatori e riformisti europei, che lavora a stretto contatto con partiti come il “Vox” spagnolo e “Diritto e giustizia” polacco al Parlamento europeo.

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Il Ft sottolinea le grandi capacità di Meloni. Il suo essere una “instancabile lavoratrice”, come la definisce Guido Crosetto, al suo fianco in Fratelli d’Italia dal primo giorno. Oppure l’aver cambiato idea sull’Ue. Nel 2019 sottolineava la “deriva antidemocratica” dell’Ue, definendo i burocrati di Bruxelles agenti di “élite globali nichiliste guidate dalla finanza internazionale”. “Ma dopo che l’Italia ha beneficiato di 200 miliardi di euro di fondi europei per la ripresa dopo la pandemia, Meloni ha smorzato le sue critiche ed ha espresso un fermo sostegno all’Ucraina e al ruolo più ampio dell’Italia nell’alleanza Nato” scrive il giornale. La sua forza risiede anche nell’essersi affidata a una cerchia ristretta di persone, sostiene il Ft. I suoi collaboratori più stretti sono il cognato Francesco Lollobrigida e la sorella Arianna. “Allo stesso tempo però è alla ricerca di tecnocrati esperti e credibili per dirigere ministeri chiave e affrontare molteplici sfide economiche e strategiche” continua il giornale. E raccoglie anche le simpatie degli impreditori, che pensano e sperano sia in grado di rilanciare l’economia italiana, dopo Draghi. 

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