Sondaggi politici, la destra sempre in testa. «Fratelli d’Italia aumenta il suo vantaggio nei confronti del Pd, dato in calo (24,7% contro 23,3%). Stabile la Lega al 14,3% mentre M5S e Forza Italia scendono rispettivamente al 10,7% e al 7,2%. Azione/Italia Viva flette al 4,8%. Gli altri partiti restano sotto la soglia di sbarramento del 3%: Sinistra Italiana/Verdi (2,5%), Italexit (2,5%), +Europa (1,9%), Italia Sovrana (1,7%), Unione Popolare (1,5%), Noi Moderati (1,2%), Alternativa per l’Italia (1%), chiude Impegno Civico (0,8%)». Lo dicono le intenzioni di voto di Termometro politico, nel sondaggio effettuato tra il 23 e il 25 agosto.
«Agli intervistati è stato chiesto cosa si dovrebbe fare nel caso in cui dopo le elezioni nessuno degli schieramenti in campo dovesse avere la maggioranza per governare. Un terzo degli italiani (35,8%) ritiene che si dovrebbe dare l’incarico al principale esponente della coalizione con più voti perché cerchi la fiducia in Parlamento, il 28,1% pensa che si dovrebbe dare l’incarico a Draghi per un governo di unità nazionale o con i partiti disponibili, il 27,3% vorrebbe un ritorno al voto mentre appena il 3,9% auspicherebbe un governo di unità nazionale o con i partiti disponibili, ma con un premier diverso da Draghi».
«Sulla possibilità di istituire l’elezione diretta del presidente della Repubblica (voluto dal centrodestra) o del presidente del consiglio (richiesto da Azione/Italia Viva), gli italiani si dividono. Il 56,6% è favorevole all’elezione diretta del presidente della Repubblica: tra questi il 29,7% vorrebbe la trasformazione dell’Italia in una repubblica presidenziale, il 15,6% in un semipresidenzialismo come in Francia mentre l’11,3% è d’accordo all’elezione diretta a patto che non si dia al presidente più poteri di quelli che ha. L’elezione diretta del premier raccoglie invece il gradimento dell’11,3% degli intervistati. Il 27,3% afferma infine di essere contrario ad entrambe le ipotesi».
«L’economia viene considerata il tema più importante su cui gli italiani baseranno la scelta del partito da voto il prossimo 25 settembre (29%). Staccati gli altri temi a cominciare da immigrazione (6%) e sicurezza (5%) mentre occupano gli ultimi posti i temi etici (3,7%), la politica estera (3,3%), la giustizia (2,5%) e la pandemia (1,7%). Il 42,4% ritiene però che tutti gli argomenti sopra citati sono ugualmente importanti nella scelta del voto».
Termometro politico ha anche chiesto qual è stato il miglior presidente del consiglio degli ultimi 20 anni. Al primo posto c’è Silvio Berlusconi con il 27,6% delle preferenze, seguito da Mario Draghi che raccoglie il 21,3% delle preferenze. Terzo il presidente del M5s, Giuseppe Conte, con il 13,6%. Quarto Romano Prodi col 10,8%. Percentuali bassissime per gli altri ex presidenti del Consiglio: Renzi (4%), Gentiloni (1,4%), Monti (0,7%) e Letta (0,5%).
“Berlusconi e Prodi, che hanno governato più di un decennio fa, hanno gradimenti molto alti. Un dato che ci sorprende – afferma Gianluca Borrelli presidente e fondatore di Termometro Politico – Questo probabilmente è dovuto ad un effetto nostalgia di molti elettori”. Nota metodologica: questi sondaggi sono stati realizzati con metodo Cawi tra il 23 e il 25 agosto su 5300 rispondenti il margine di errore è +/-3%.
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