Parole che dimostrano come Putin in Italia ha ancora tante persone che, di riffa o di raffa, tra giri di parole e letture unilaterali di fatto fanno propria la propaganda russa. Tant’è che alla fine della fiera da quando la guerra è scoppiata Salvini sta facendo proprie le posizioni del Cremlino, ovviamente nascondendosi dietro le parole del Papa, i dati economici e un pacifismo unilaterale e di facciata.
Salvini si è espresso contro le armi all’Ucraina (in linea con la Russia) si è espresso contro le sanzioni (in linea con la Russia) e si è espresso contro l’allargamento della Nato a Finlandia e Svezia (in linea con la Russia).
E ora insiste: «Fare sanzioni per fermare la guerra, per costringere la Russia a fermare gli attacchi è giusto, il problema è che i numeri ci dicono che sta succedendo il contrario. I numeri ufficiali dicono che con le sanzioni la Russia sta guadagnando di più, sta vendendo di più, incassando di più. Sarebbe la prima volta nella storia che il sanzionato ci guadagna e quello che fa le sanzioni ci perde».
Così Matteo Salvini a Giulianova (Teramo), intervistato per la trasmissione di Mediaset `Controcorrente´. Da notare come con questa dichiarazione stia cercando di dire facendo finta di non dire. Tipo sono favorevoli alle sanzioni ma… È il ma che cambia tutto.
«Io spero che questa maledetta guerra si fermi il prima possibile, spero che i russi tornino a casa il prima possibile, per salvare vite in Ucraina e famiglie in Italia, perché se la guerra va avanti le bollette della luce e del gas da settembre in poi saranno devastanti».
Poi magari con calma Salvini dovrebbe spiegare l’insistenza con la quale la Russia chiede la fine delle sanzioni. Perché farlo se ci guadagna?
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