Paradossi del "Rosatellum": Civati torna in pista ma chi vota lui in automatico vota anche Casini

Il fondatore di Possibile è capolista al Senato nella circoscrizione Bologna-Rimini nel listino Sinistra-Verdi. Lì nel collegio è candidato Casini

Paradossi del "Rosatellum": Civati torna in pista ma chi vota lui in automatico vota anche Casini
Beatrice Brignone e Pippo Civati
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19 Agosto 2022 - 18.59


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Il Rosatellum è una porcata della porcata. Pippo Civati torna in campo: ma per gli effetti della legge elettorale le sue possibilità di elezione al Senato vanno in tandem con quelle di Pierferdinando Casini. Civati sarà il capolista al plurinominale della lista Sinistra-Verdi nella circoscrizione di Bologna, che comprende anche la Romagna.

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`Possibile´, il partito fondato da Civati e guidato da Beatrice Brignone, ha stipulato infatti un accordo con la lista Sinistra-Verdi, a sua volta alleata del Pd. Secondo le stime, avrebbe buone possibilità di eleggere un senatore proprio in Emilia-Romagna: nelle due circoscrizioni in cui è divisa la regione, infatti, i capilista saranno Brignone (nella circoscrizione che va da Piacenza a Modena) e lo stesso Civati in quella da Bologna a Rimini. Molto difficilmente, quindi saranno eletti entrambi e non è semplice prevedere chi dei due abbia più chance.

Nel collegio uninominale di Bologna del Senato si creerà, però, un meccanismo dovuto alle regole della legge elettorale, per cui gli elettori di Sinistra-Verdi, e quindi di Civati, voteranno automaticamente all’uninominale Pierferdinando Casini, in una sorta di gemellaggio elettorale che sarebbe stato impossibile anche immaginare fino a qualche anno fa.

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«Ma io sono l’antidoto a Casini», scherza Civati, commentando la sua candidatura, soprattutto in virtù delle ferocissime polemiche scoppiate dentro il Pd bolognese per la decisione di ricandidare nel collegio senatoriale l’ex leader Udc. Battute a parte la scelta di Civati potrebbe aver avuto anche da parte della lista Sinistra-Verdi una ragione tattica: un nome di richiamo come il suo, potrebbe infatti servire da una parte agli elettori di sinistra perdi digerire meglio il voto a Casini, dall’altra per ingaggiare una competizione interna alla coalizione di centrosinistra, per attirare quella parte dell’elettorato Pd (circoli compresi) che nell’ultima settimana non ha mancato di far sentire le proprie rimostranze per la scelta di devolvere il seggio sicuro di Bologna a Casini.

Possibile, il partito fondato da Civati dopo la sua uscita dal Pd, si trasferirà quindi, di fatto, per un mese in Emilia-Romagna per cercare di entrare in parlamento. «L’Emilia-Romagna – dice Civati – è un bel posto dove fare campagna elettorale. Indipendentemente da chi sarà eletto, l’importante sarà dare rappresentanza a un’area politica». Alla Camera, nel collegio di Bologna (e quindi non in concorrenza diretta) c’è peraltro una delle fondatrici di Possibile, poi uscita, come la vicepresidente della Regione Elly Schlein, candidata come capolista per il Pd e quindi in una posizione praticamente blindata. 

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