Conte tenta di vestirsi da barricadero. Ma a dire il vero gli riesci male. Del resto, per quanto il Conte II sia stata un’esperienza dignitosa, lui resta il premier dei decreti sicurezza, talmente indecenti da andare contro la Costituzione. E quindi come figura della sinistra-sinistra non è così credibile. Al netto delle posizioni M5s che sono rimaste sostanzialmente anti-Ong e hanno impedito una reale revisione dei decreti Salvini.
«Vediamo oggi un’ammucchiata che va dai tagli alla scuola della Gelmini». Lo dice Giuseppe Conte a Qn. «Votare a destra vuol dire votare politiche che fanno male al Paese, votare l’ammucchiata vuol dire sprecare il voto senza sapere come verrà utilizzato».
Per Conte «il voto utile è quello alle forze politiche che fanno quello che dicono. Il Movimento nel 2018 ha preso impegni su aiuti contro la povertà, tagli ai costi della politica, norme anticorruzione. E quelle cose le abbiamo fatte». Il leader M5S ribadisce che vede «improbabile» la possibilità di una nuova alleanza con il Pd. «Il Pd ha scelto di abbandonare il percorso fatto insieme nel Conte II, abbracciando un percorso che lo allontana dagli obiettivi che noi perseguiamo della tutela dell’ambiente e della giustizia sociale». Mentre con Michele Santoro «ci confronteremo».
Di Battista, Raggi e Appendino saranno nelle liste M5S? «Raggi sta portando avanti le battaglie del Movimento a Roma, in Consiglio comunale. Di Battista non è iscritto al Movimento: per noi è un interlocutore privilegiato. Chiara Appendino è una risorsa centrale per il M5S».
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