Cosa fare da qui alle elezioni? «Rischia il Paese, non il governo. Abbiamo inflazione, guerra, siccità, crisi energetica, carenza di materie prime e problemi legati al cibo. Serve un Patto per l’Italia per i prossimi dodici mesi e Draghi deve fare come Ciampi trent’anni fa. Tutti insieme: partiti, associazionismo, sindacati, categorie e imprese. La situazione è molto più seria di come viene raccontata».
Così il leader di Italia Viva Matteo Renzi. Quanto al M5S «vedere questi ex idealisti tenere un Paese fermo per le loro ansie personali è indecente. Draghi che sta al telefono durante la visita al Prado nel summit Nato ispira un sentimento di umano solidarietà: poveretto».
Conte, invece, «semplicemente, non è. Se esce dal governo il Movimento finisce a Di Battista che è più abile come leader di protesta. Se rimane al governo vedrà i sondaggi crollare mese dopo mese, col paradosso che chi di sondaggi si è alimentato nella propria narrazione finirà col restarne schiacciato».
Parlando di possibili accordi con Di Maio e Sala, Renzi precisa: «Beppe Sala sta nel centrosinistra. Vedremo se darà una mano alla politica nazionale. Per adesso lasciamogli fare il sindaco. Di Maio invece è quanto più lontano ci sia da me, sotto tanti punti di vista: dal reddito di cittadinanza alle politiche per la scuola noi parliamo lingue diverse. La verità è che Italia viva farà una scommessa riformista contro populisti e sovranisti. Se saremo soli punteremo al 5%. E saremo decisivi anche nella prossima legislatura. Se ci saranno altri, vedremo. Ma noi intanto partiamo».
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