Salvini il fan di Putin ora fa finta di nulla e si nasconde, abile com’è a mischiare le carte. Ma la sua apparentemente abile strategia di parlare di pace, dialogo, cooperazione e quant’altro risulta molto debole perché non ci vuole un genio per capire che ogni sua frase va nella direzione che fa comodo a Putin: la Russia invade l’Ucraina ma niente armi agli invasi, niente sanzioni agli invasori, di traverso a Svezia e Finlandia che vogliono entrare nella Nato e ‘nessuna guerra fredda’ che tradotto significa una volta archiviata questa “guerruccia” continuiamo la marcia di avvicinamento alla Russia di Putin come quando io ero il vice-premier e andavo a Mosca a omaggiare lo Zar di tutti i fascisti.
«Tutti i presidenti del Consiglio, italiani ed europei, credo che avessero ottimi rapporti con Putin e la Russia» prima della guerra. Poi il conflitto in Ucraina «cambia il punto di vista, la prospettiva e le relazioni, ma non mi auguro anni e anni di guerra fredda e di muri di Berlino… L’Europa deve decidere che tipo di mondo ha in testa, continuo a pensare che si debba dialogare».
Lo ha detto Matteo Salvini parlando alla stampa estera. «Io non pretendo il premio Nobel per la pace -ha sottolineato il leader della Lega- ma se tutti i capi partito, non solo in Italia ma in Europa, ci mettono il loro mattoncino parlando più di dialogo che non di guerra e armi, magari la avviciniamo la pace…».
«Non ho avuto contatti con uomini di governo, né in Russia, né in Turchia, né negli Usa, ma se servisse lo farei. Incontrare ambasciatori che lavorano in Italia -ha assicurato Salvini- non è un mio diritto ma un mio dovere, senza secondi fini». Infatti non ha secondi fini, ne ha uno solo. E tutto hanno capito quale
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