Nei sondaggi è sempre più un testa a testa tra Partito Democratico e Fratelli d’Italia, questa settimana appaiati con il 21,2% dei consensi.
Si allarga sempre più il divario con la Lega, che oggi ammonta a ben 5 punti e mezzo, con il partito di Matteo Salvini che fa registrare un nuovo record negativo (15,7%) da inizio legislatura. Arretra, nuovamente, anche il Movimento 5 Stelle, quarto e staccato di ben 8 punti dalla vetta.
Brutte notizie per Salvini e Conte, quindi, ma c’è anche chi festeggia: è Forza Italia, che con l’8,6% odierno fa segnare il suo miglior dato da quasi tre anni a questa parte, più precisamente dalle Europee 2019, quando – dopo un deludente 8,8% raccolto nelle urne, la peggior performance mai registrata per il partito di Silvio Berlusconi in un’elezione nazionale – FI iniziò un periodo di declino che l’ha portata persino a toccare il 6% (all’inizio della pandemia) per poi risalire, in modo lento ma costante, fino ai dati di oggi.
Il dato odierno relativo alla coalizione di centrodestra nel suo complesso (48,2%) è interessante perché il calo della Lega (-0,7%) risulta più che compensato da una voce residuale, quella degli “altri partiti di centrodestra” che secondo l’istituto Ixè ad oggi vale il 3,1%. Trattandosi di una categoria residuale, è un dato che va preso con le molle, ancor più di quanto sia opportuno fare in generale quando si ha a che fare con dati di sondaggio.
Tuttavia, si potrebbe ipotizzare che questo dato, rilevato da Ixè, sia una spia di una generica propensione a votare per il centrodestra, ma che non trova espressione nei 3 principali partiti. In effetti, il grafico con l’andamento storico del centrodestra da inizio legislatura mostra chiaramente un trend più altalenante che in passato, negli ultimi 6 mesi circa.
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